Descrizione
Dive e divine creature è una raccolta di poesie erotiche e pornocomiche scritte da un uomo che ama le donne. Che bellezza, in un mondo dove non mancano davvero gli “uomini che odiano le donne” e i femminicidi quasi quotidiani!
La raccolta, costituita da sonetti e poemetti in rima e metrica regolare, si inserisce nella grande tradizione poetica italiana e internazionale. Il pensiero corre subito aiSonetti lussuriosi di Pietro Aretino (chi non li ha letti sottobanco al liceo alzi la mano e rimedi subito!), aFemmes et Hombres del mio amato Verlaine, ma quanti autori e autrici potremmo citare, da Saffo per arrivare, vicino a noi, a Patrizia Valduga o ad Alda Merini!
I temi trattati da Marco Ratto sono amorosi, erotici e porno-erotici, con atteggiamento ironico, galante, ammirativo o trasgressivo nei confronti della bellezza e della seduzione femminile, in ogni sua forma. Modernità e tradizione si fondono in questa raccolta, in cui le poesie sono dedicate a dive del cinema, della moda, dello spettacolo, della musica, della cronaca, della televisione e dello sport, sia italiane che straniere, del passato e del presente, tra quelle più amate dal pubblico degli appassionati. Così, è rappresentato un campionario dell’amore femminile che l’autore ha voluto utilizzare per esprimere anche la sua ammirazione nei confronti di tutte loro, oltre che qualche critica velata verso la società attuale e alcuni dei suoi modi di intendere la bellezza, riuscendo a parlare di sesso e di erotismo in modo intelligente e soprattutto non volgare, anche là dove l’erotismo raggiunge i suoi risultati più estremi.
Piera Rossotti Pogliano
INCIPIT
IL “CULO” DI EDWIGE FENECH
Edwige, sì, che ha veramente “culo”,
dicendolo, si “scopre” già il motivo,
perché anche un morto tornerebbe vivo,
se solamente le vedesse il culo.
Lei drizzerebbe il membro pure a un mulo,
tant’è che anche chiunque non sia un divo,
reciterebbe, sessualmente attivo,
e io da spettatore, già la “ciulo”.
Se penso poi ai suoi occhi neri, Edwige,
io la rivedo nuda, calda e snella,
tra uomini dal pene che si erige
per lei che, a volte, non sembrava quella
che dice: “voglio amore” e poi lo esige,
anche se lo sapeva d’esser bella,
perché le andava d’esser corteggiata,
per questo, è bello “averla” immaginata.
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