Descrizione
L’amore felice e l’amore infelice, la paternità, l’addio al padre e alla madre, l’adolescenza e la scoperta del corpo, il fiume Po e il suo fascino che accompagna la stagione delle promesse, le città e i luoghi che catturano l’anima, il calcio e l’amicizia, i poeti, gli scrittori e i pittori che accordano i sogni e insegnano la Bellezza, la fuga dalla realtà e la liberazione di quella che alberga tenue e sopita nell’anima, le inquietudini degli enigmi dell’esistenza, sono le emozioni di una vita. Sono il percorso di una vita e la meraviglia della quotidianità, dei suoi riti immutabili e sempre nuovi. Giorno per giorno si percorrono sentieri diversi che offrono emozioni, che le colorano degli splendori della natura, della sua incantevole bellezza espressa in momenti pieni di luci e colori, pieni di moti del cuore, pieni d’amore per tutto ciò che ci sta attorno e ci accompagna. La vita è un flusso continuo di emozioni che scorrono dentro ogni essere umano. Ogni attimo è un’esperienza nuova che completa il mosaico del nostro stare sulla terra. Anche quando il dolore e l’amarezza feriscono.
INCIPIT
Amor, ch’a nullo amato amar perdona.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona.
Amore che m’insegnasti l’amore.
Amore che hai occhi di grano maturo.
Amore che risplendi tra gigli e rose.
La luce del tuo sguardo, la porta dell’infinito,
il tocco delle tue labbra, il dono del mondo,
il colore della tua pelle, il suo abito più bello,
la grazia del tuo abbraccio, il suo bacio.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
è la meraviglia della tua esistenza
è la dolcezza del tuo viso.
Sei tu il gioco seducente della vita
sei tu il respiro della mia anima
Amor, ch’a nullo amato amar perdona.
Ricordo
In ogni notte d’estate
in ogni notte infinita
in ogni notte della vita
rincorro
un ricordo che mai si spegne.
Oh!
la musica si tingeva di luna
vagava tra le brezze
teneva per mano i sogni
di languide coppie
che mimavano l’amore
sotto una stanca luce
e celebrava
un viso
due occhi
un corpo
deliziosi fregi delle notti d’estate
delle notti infinite
delle notti della vita
quando i tuoi flebili sussurri scivolavano
tra soffocati rumori
e strozzate note
e si perdevano nel candido fruscio di lune
mai paghe di addolcire emozioni d’amore
ora immobili nell’oscurità
dei sotterranei del nulla
dove da sempre ti cerco.
Estate
Colori colori colori
clamori di luce fermano il tempo,
nelle limpide notti dormono
in una gabbia d’argento
sospesa tra sogno e realtà,
velati dal lieve respiro
del mondo sopito nell’incanto
di lune radiose
rivelatrici
di ogni angolo,
di ogni abbraccio,
di ogni desiderio,
di ogni amore,
di ogni emozione,
di ogni sogno.
Canicola in città
Immobile,
la luce
soffoca il pensiero.
Fragili voci
sperdute nella calura
sussurrano storie segrete
che m’accompagnano
il cammino
di passi indifferenti
all’antico castello
che respira il mistero dell’ora:
forse nei silenziosi bisbigli d’argento
nell’acqua
il segreto del varco
per mondi dell’infinito
e del tempo immobile.
Bar del centro storico
Due figure vaghe, anonime, uscite
dal pennello di un Degas di passaggio,
sperdute tra sedie e tavoli antichi
di un bar ingiallito da una languida luce,
una di fronte all’altra, affidano al silenzio
parole dimenticate che la tenue fragranza
di candide tazzine svapora come la lontana
giovinezza consumata nell’ingenuo cammino
sul prato delle insaziabili illusioni
mai paghe di giocare con anime e cuori.
Confuso tra sguardi assenti e indifferenti,
il discreto andirivieni nel bar del centro storico.
Antiche mura di Ferrara
Malinconica e furtiva bellezza
chiusa nell’imponenza austera
di un’età sopita
prigioniera delle pietre
di queste antiche mura
custodi delle passioni che un poeta
invocò liberate dal sonno dei secoli (1)
mi entra dentro.
(1) G. D’Annunzio, “Ferrara”, in “Elettra” (“Le città del silenzio”)
Suonatori d’agosto in città
Note
di ogni paese
fanno sentire
i suonatori d’agosto in città.
La loro terra
raccontano
i suonatori d’agosto in città.
Sempre sorridono
i suonatori d’agosto in città.
Hanno occhi d’argento.
e con parole d’oro
cantano
una sola anima
alla città lusingata
colorata
stupita
rapita
sedotta dalle melodie
del mondo
dei suonatori d’agosto.
Stettino
Guglie e pinnacoli
fregi e volute bronzei
da bronzei tetti
protesi al cielo
in un clamore di luce nera.
Barcellona
In vie di cielo in terra
leziosa sinfonia
fastosa malia
di leggiadri palazzi.
Figueres (1) A Salvador Dalì
Inebriarsi di colori
tuoi
giocare i giochi
tuoi
sognare i sogni
tuoi
sospirare i sospiri
tuoi
è viaggiare nella città della malia
dove aperto è ogni accesso
all’impossibile.
(1) Città natale di Salvador Dalì in cui si trova il Teatro Museo Dali, inaugurato nel 1974.
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