La sedia vuota

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore:Giorgio Boccaccio

Note sull’autore

COD: ISBN: 978-88-5539-328-7 Categoria: Tag: ,

Descrizione

La sedia vuota è un romanzo  che parla della vita oltre la vita vista attraverso il racconto di una meravigliosa storia d’amore ambientata tra gli anni ’80 e il 2010. L’opera ruota intorno al concetto di tempo che, in ognuno di noi, scorre in maniera atemporale, come stato di trance oppure come visione di eternità. Una straordinaria e rivoluzionaria idea dell’amore e dell’esistenza umana, basata su un sistema di tempo che non è lineare, ma definito da una matrice radiale in cui il punto zero è il sempre-presente nel “qui e ora”. E ancora, un parallelismo tra quello che pensiamo e quello che ci succede di vita in vita, dove incontriamo sempre le stesse persone e facciamo sempre le stesse esperienze. Un libro da cui emerge il concetto di una assenza totale di evoluzione, dove di vita in vita il nostro Karma non viene mai cancellato definitivamente. Questa visione della vita è quella che vive David, il protagonista della storia che, attraverso l’unione con tre donne, Wendy, Rebecca e Isabel, scoprirà l’immortalità dell’essere umano. Ambientato tra il lago di Como, l’isola caraibica di Antigua e Londra.

 

PROLOGO

 

       Londra – Facoltà di Fisica

Ore 10.00 A.M.                                                                                   

Il Tempo non esiste.

 

L’anziano e acciaccato professor Crawford parlava chiaro e con voce ferma nell’Aula Magna appena rifatta di nuovi drappi porpora alle pareti.

Dal megaschermo una voce sosteneva che “Time is what you make out of it”, il tempo dipende da ciò che ne fai. Le immagini che accompagnavano tale affermazione erano di una madre che allattava il suo neonato, di un astronauta che fluttuava nello spazio, di un pilota durante una gara automobilistica.

Il professore alzò la voce: “Ogni istante che viviamo crea risonanze e frequenze diverse in relazione sia al tipo di azione che facciamo che allo stato d’animo in cui siamo. La qualità e la velocità del tempo è chiaramente diversa.

Come potete vedere dalle immagini, la madre, l’astronauta, il pilota rappresentano tre mondi di una diversa realtà in cui il ritmo del tempo viene vissuto come rallentato o velocizzato, teso o rilassato, in base al nostro livello di coscienza”.

“Il tempo è proprio un fattore strano” pensava il ragazzo seduto in terza fila, futuro dottore in fisica, che, osservando le facce assorte dei ragazzi della Londra bene e degli altri come lui – non di sangue blu ma comunque beati e intelligenti, smaniava di far parte di quelli che un giorno avrebbero potuto cambiare il mondo.

Il professore continuava la sua lezione: “Due ore passate a guardare un film possono volare se ci divertiamo oppure non finire mai se ci annoiamo. La durata del tempo indicata dall’orologio è uguale per tutti ma ognuno di noi vivrà il film con il proprio tempo personale, svincolato completamente da quello dell’orologio. Così ci saranno individui che vivranno questo spazio chiamato tempo come denaro, altri lo vivranno come arte, altri ancora come un meraviglioso sogno. Certo, il tempo del sogno, che per ogni civiltà è uno stato di tempo non ordinario, legato al potere della preghiera  dove tutto può accadere, come il miracolo del perdono e della guarigione.

Il tempo è una frequenza, asserì accalorato il professore.

Nella civiltà occidentale la mente degli uomini è immersa da più di cinque millenni, come asserisce il popolo Maya, nella frequenza di un tempo artificiale, basato sulla proporzione 12:60, i due numeri chiave della nostra misura del tempo. Dodici sono i mesi, dodici sono le ore di ciascuna metà del giorno, sessanta sono i minuti e sessanta sono i secondi.  Appare quindi evidente l’assoluta artificialità di questi cicli, che non corrispondono per nessun motivo al mondo ad alcun ciclo naturale a noi noto.  I Maya avevano una diversa concezione.  La scoperta e lo studio della Legge del Tempo ha messo in risalto un fatto troppo a lungo ignorato da tutti: che la razza umana opera sulla base di un grande errore. Studiando il loro calendario, ci rendiamo conto che il sistema non è lineare, ma è definito da una matrice radiale in cui il punto zero è il sempre-presente nel qui e ora.”

L’argomento era straordinariamente affascinante e complesso, ma in quel momento suonò la campana che segnalava la fine della lezione e tutti si alzarono.

L’Aula Magna si svuotò in pochi istanti.

Il ragazzo rimase per qualche minuto a guardare il professore e la sedia accanto a lui, vuota.

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