Era il tempo delle viole… ma non della libertà

15,00

Formato: Libro cartaceo pag. 142 con illustrazioni

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Autore: Lidia Castrini

Note sull’autore

 

 

COD: ISBN: 978-88-5539-288-4 Categoria: Tag:

Descrizione

Era il tempo delle viole… ma non della libertà è un libro di racconti che rievoca da un lato le lotte partigiane della Resistenza nelle valli occitane, le efferatezze del nazifascismo e la insensata violenza della guerra e, dall’altro lato, testimonia la vita semplice, povera ma autentica, ricca di valori e rispettosa della Natura della generazione che ha vissuto prima del “boom” economico. Un libro per conservare la memoria ma, soprattutto, per gridare forte, in questo mondo contemporaneo che sembra aver dimenticato, che guerra e odio non dovranno mai più prendere il sopravvento.

Prefazione

Sono trascorsi settantotto anni dalla fine di quella infame guerra e dalla morte dei suoi ideatori. Sono tanti? Sono pochi? Lo ritengo un lasso di tempo abbastanza breve per dimenticare. Milioni di morti, e orrori di ogni specie, non sono bastati a renderci immuni da un nuovo contagio. La libertà, conquistata a prezzo della vita dai nostri padri, è in pericolo. Si riaffacciano i fantasmi del passato: in nome della democrazia e della libertà si calpestano i più elementari diritti dell’uomo, ci si scaglia contro chi la pensa diversamente, si calpestano le leggi, non si sopporta chi è diverso e lo si aggredisce, così, per passatempo, sia esso un clochard, un essere dalla pelle più scura, un appartenente a un’altra fede, un omosessuale, un disabile o una persona più debole. La legge è fatta dal più forte, il dissenso non è tollerato…

Ma non abbiamo già visto questo film in anni non tanto lontani?

Queste poche pagine vogliono in parte evocare quanto ricorda, e come ha vissuto quei tempi, una bambina di cinque, sei anni.  Di qui il significato del titolo “Era il tempo delle viole”. I fiori sono la primavera dell’anno e l’infanzia rappresenta la primavera della vita. Alcuni racconti riportano anche i ricordi di persone incontrate nel corso della mia esistenza. I fatti storici sono inseriti in un contesto romanzato, i luoghi sono reali, quasi tutti i nomi fittizi. Se qualcuno si riconosce in essi è solo un caso e spero di non aver offeso nessuno. Quando i ricordi riaffiorano aiutati dalla passione, sono un fiume in piena che tutto travolge e può accadere, involontariamente, di urtare la sensibilità di qualche persona. Spero nel perdono dei lettori.

Dedico queste pagine ai giovani che non sanno e hanno il dovere di conoscere. Ai meno giovani che, forse, vi troveranno un lembo della loro esistenza. A coloro che, obnubilati dall’ingordigia del presente, hanno dimenticato, e rimosso vergognandosene, una parte del nostro passato. Una quotidianità scandita da piccole cose tenere, semplici, povere ma ricche di sentimento, di gioia, di alti valori educativi e formativi. Un complesso di emozioni, una capacità di stupirci che oggi non conosciamo più.

Il mio pensiero va a tutti coloro che sono morti per noi, perché le successive generazioni non dovessero più soffrire, perché il mondo fosse più giusto e pulito. A volte ho l’impressione che i sacrifici siano stati inutili. A tutti loro, con tenerezza e commozione, il nostro affetto e l’eterna gratitudine.

 

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