Cinque commedie in cerca di attori

3,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Oronzo Trapani

Note sull’autore

COD: ISBN 978-88-6690-167-9 Categoria: Tag:

Descrizione

Cinque commedie in cerca di attori è una raccolta di cinquepièces teatrali, differenti nei contenuti, ma accomunate dalla precisa scelta del genere comico-grottesco e animate da un indiscutibile intento etico-didascalico, sfruttato dall’autore per riflettere su tematiche comportamentali e sociali quali, ad esempio, il tema del perdono, i preconcetti piccolo-borghesi che bollano come un’onta il restare zitella, la meschinità dei ciarlatani che si beffano dei sogni altrui, l’ipocrisia dei matrimoni d’interesse, la bieca amoralità…

È un teatro che affonda le sue radici nei dettami dellaCommedia dei caratteri, in cui viene rappresentata la vita quotidiana, l’autenticità dell’uomo comune con cui, facilmente, il lettore/spettatore può identificarsi.

La penna dell’autore è fresca, chiara e spontanea. Pur amando forme ed espressioni popolari, l’autore riesce sapientemente ad intercalare intonazioni farsesche dettate da situazioni concitate e vivaci, a toccanti passaggi di sapore lirico.

INCIPIT

Peppino: (Preoccupato). Dottoressa Sardella, ditemi, è grave?

Sardella: Molto… molto grave. (Con la mano destra fa segno a Peppino di avvicinarsi a lei mentre si allontana dal letto dell’ammalata). Signor Peppino, vostra moglie Giuseppina è in pericolo di vita, la malattia, se non viene curata, non perdona.

Peppino: Dottoressa, allora curiamola! Cosa aspettiamo?

Sardella: È una parola! La signora è affetta da una malattia rarissima. Forse, in questo momento, in tutto il mondo è l’unico caso esistente.

Peppino: (Sconvolto). Addirittura! Dottoressa, scusatemi l’ardire… ma non state esagerando?

Sardella: Non mi meraviglio del vostro stupore! La malattia di vostra moglie si guarisce in un solo modo.

Peppino: Allora si può curare? Ma che malattia ha?

Giuseppina: (Sollevandosi con fatica e scoprendosi fino alla vita, con voce di chi sta male). Peppino! Dottoressa Sardella! Fatemi sapere, come sto?

(Peppino e la dottoressa Sardella si girano a guardare Giuseppina e subito hanno uno scatto di paura nel vedere Giuseppina nella sua mezza bruttezza).

Peppino: (Impaurito, trema nel parlare). Amore, stai calma, la dottoressa spiegherà come curarti. Non ti devi preoccupare. Il rimedio c’è.

Giuseppina: È vero, dottoressa? Posso guarire?

Sardella: Ma certo, mia signora, è quello che sto cercando di fare. (Si riavvicina all’ammalata). Vedete, Giuseppina, il vostro male sta nel vostro cervello.

Giuseppina: Sono malata di mente?

Peppino: (Sottovoce). Oltre alla bruttezza, ci vuole anche la pazzia!

Sardella: Adesso provate ad alzarvi. Ci sediamo tutti e tre e parliamo. Quello che ho da dirvi è molto importante.(Porge le mani a Giuseppina). Su, alzatevi, vi accompagno io.

(Mentre la dottoressa Sardella e Giuseppina si portano al centro della scena, Peppino sistema il divanetto vicino al tavolo. Giuseppina si accomoda sul divanetto mentre Peppino e Sardella si siedono sulle sedie vicino al tavolo. Peppino siede dalla parte di Giuseppina).

Peppino: Dottoressa spiegateci tutto! I soldi per curarla non ci mancano.

Sardella: Non servono i soldi!

Peppino: (Equivocando). Addirittura?

Giuseppina: Ma allora devo morire?

Sardella: Fatemi parlare. Il male da cui siete affetta, Giuseppina, si chiama… così, nel termine volgare, “possesso”.

Peppino: Ma che razza di malattia è questa? Non l’ho mai sentita!

Sardella: Per l’appunto! È un male che, forse, in questo momento ha solo vostra moglie!

Giuseppina: Dottoressa, allora è per questo motivo che sento il desiderio forte di possedere qualcosa?

Peppino: Parla! Devi dire cosa desideri! Solo così potrai guarire da questo morbo rarissimo.

Giuseppina: Non posso dirlo!

Peppino: Ma come? Non puoi dirlo?

Sardella: (A mo̓ di rimprovero). Signor Peppino! Voi non immaginate la gravità di questa malattia. Non dovete assolutamente parlare in questo modo. Ne va di mezzo la vita di vostra moglie.

Peppino: Io non capisco, mia cara dottoressa. Spiegatevi meglio! Se Giuseppina ha un desiderio, perché non accontentarla!

Sardella: Forse è meglio che prima facciamo parlare la signora, la malata può agevolarmi il compito per la diagnosi che dovrò fare.

Peppino: (Rivolto a Giuseppina). Dunque, parla! Cosa devi dire?

Giuseppina: Mi vergogno! Non riesco a parlare.

Sardella: Suvvia, signora! Dovete parlare, poi spiegherò io a vostro marito la cura che dovete fare.

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