Scintilla vitale

2,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Irma Panova Maino

Note sull’autore

COD: ISBN 978-88-6690-022-1 Categoria: Tag:

Descrizione

“Cronache dal Mondo Parallelo” è una serie di romanzi che appartengono al genere paranormal romance: all’interno del quotidiano umano, si intrufola un mondo fantastico, popolato da vampiri, licantropi, elfi o demoni, che interagiscono con i comuni mortali. Questo genere, che getta un ponte invisibile tra fantasia e realtà, permette al lettore la “sospensione dell’incredulità” per fargli vivere avventure e storie d’amore inusuali e appassionanti. “Cronache” risente dell’influenza delle più note autrici americane del genere, lasciando però in sottofondo quel tipico “gusto” europeo che tende a non essere mai scontato pur restando nel classico e apre una finestra verso i cortili di casa nostra.

Ogni romanzo può essere letto come un’opera a sé stante, tuttavia la lettura sequenziale dei vari episodi è fortemente consigliata, per godere appieno delle storie raccontate.

RECENSIONE

Scintilla vitale, primo episodio di “Cronache dal Mondo Parallelo”, è una storia che ci presenta il classico triangolo amoroso, con dei protagonisti un po’ particolari: lei è una giovanissima puttana, malata di AIDS e con un caratterino decisamente pepato; gli uomini sono un vampiro tenebroso e sensuale e un licantropo con l’aria del bravo ragazzo, ben educato e solare. Tutti e tre insieme, danno vita a una storia a tinte pastello, ma intervallata da ampie pennellate di nero e di rosso, da momenti di violenza e di tenerezza. Il romanzo di Irma Panova Maino affronta il rapporto tra amore e passione in maniera esemplare, senza lasciarsi sfuggire alcun particolare del conflitto che può nascere nel vissuto dei tre protagonisti della vicenda. Sebbene appartenenti a tre “specie” diverse Carrie, Reese e Devlin conoscono le emozioni forti e il sesso, ma l’esperienza che hanno accumulato non è sufficiente a non farsi sorprendere dall’amore che, imprevisto e violento, li travolge, sconvolgendone l’esistenza. Rifacendosi ai grandi successi di Gena Showalter, l’autrice ci fa entrare in un mondo “paranormale” in cui le differenze tra umano e sovraumano sembrano annullarsi quando entra in gioco il sentimento e quando i desideri più profondi dell’umana Carrie rispecchiano anche quelli di vampiri e licantropi. Agli immortali infatti apparentemente non manca nulla, se non una compagna con la quale condividere l’eternità a cui sono loro malgrado destinati e condannati.

Giusy Salis

INCIPIT

Riconosceva l’ormai familiare sensazione di essere seguita. Il suo istinto allenato si sbagliava talmente di rado che avrebbe potuto perfino indovinare il momento ed il luogo dell’aggressione. D’altra parte, conosceva così bene la zona da non potersi sbagliare, nemmeno se lo avesse voluto.
“Forza, razza di idiota. Che cosa aspetti?!” borbottò fra i denti, trasalendo comunque per quel sussurro, il quale rimbalzò fra le alte pareti delle case che fiancheggiavano il vicolo.

Nel silenzio della notte, quel lieve suono parve riecheggiare, arrivando a colpire tutte le orecchie sensibili della zona. Tuttavia, Carrie sapeva bene che l’unico che avrebbe potuto udirla, in quel momento era abbastanza lontano da non poterla sentire.

Si fermò di colpo fra un passo e l’altro, allarmata per l’improvviso silenzio. Fece un giro su se stessa, cercando di capire che cosa l’avesse resa così guardinga.

Questo silenzio…

Dove ti sei cacciato, imbecille!?

Imprecò mentalmente, sentendosi una perfetta idiota.

Non poteva averlo seminato.

Che razza di maniaco era, se si lasciava seminare così facilmente?

Borbottò ancora fra i denti frasi che parevano sconnesse ed illogiche, ma che per lei avevano perfettamente senso. Maledisse l’incapacità di quell’uomo, la sua incompetenza e la sua ingenuità.

Come aveva fatto a perderla?

Non poteva essere così idiota e sprovveduto! E lei non poteva essersi imbattuta proprio in un novellino, alla sua prima uccisione seriale!

Quelli che la inseguivano per strada solitamente erano quelli più avvezzi alla pratica, coloro che già sapevano come catturarla e cosa farne dopo, personaggi che pianificavano ogni mossa e che erano in grado di depistare qualsiasi segugio. Maniaci con un raro talento per gli omicidi seriali, non imbranati cronici, preda di qualche pulsione momentanea!

Quelli non la interessavano, erano fin troppo facili da prendere e troppo semplice scoprire il loro coinvolgimento nel delitto.

Non con la tecnologia scientifica pronta ad analizzare anche le ombre!

Borbottò fra i denti un altro insulto e rabbrividì leggermente.

Accidenti!

Dov’era finito l’idiota che avrebbe dovuto emulare Jake Lo Squartatore?

Maledisse soprattutto il freddo che penetrava attraverso il panno leggero del suo cappottino striminzito ed il fatto che fosse costretta ad andarsene in giro con un tempo simile. D’altra parte, il lavoro era lavoro, e non si voltavano le spalle ad un lauto guadagno solo per delle temperature polari.

Imprecò ancora e, rialzando automaticamente il bavero del cappotto, riprese il suo cammino.

Per qualche attimo ancora avvertì il ticchettare dei propri stivali sull’asfalto, subito dopo attutito dalla pavimentazione ricoperta di muschio ed erbacce.

Ma guarda cosa mi tocca fare!

“Se non fosse per i soldi che mi dà… se non fosse per tutto il resto, non lo farei neanche morta!” borbottava in continuazione, dimenticandosi per qualche istante la reale motivazione che l’aveva spinta ad accettare quel lavoro.

Scordando perfino la natura di tale lavoro.

D’altra parte, che cosa doveva aspettarsi dalla vita?

Era una prostituta.

Nonostante i suoi vent’anni appena compiuti, era già fin troppo smaliziata e fin troppo conscia di quanto avveniva al mondo e di quanto potessero essere perverse le menti umane.

La storia della sua seppur breve vita era identica a quelle di tante altre, o meglio, lo era stata fino a sei mesi prima, fino al suo incontro con quel bellimbusto di Walter.

Quel falso, bastardo, autentico figlio di puttana!

Strinse istintivamente i pugni al ricordo, rilassandoli solo quando, dopo l’immagine di Walter, apparve quasi sovrapponendosi quella di Reese.

Se non fosse stato per quest’ultimo, forse sarebbe stata ancora in balia di quel pazzo, forse avrebbe finito per cedere e sottomettersi alle sue folli attenzioni.

O forse sarebbe già finita in qualche fiume, racchiusa a pezzi in un sacco di plastica.

Non aveva paura delle percosse e della violenza umana, ne aveva prese talmente tante dal suo patrigno, da averne fatto scorta per i prossimi cent’anni; ma a tutto c’era un limite.

Walter andava un bel po’ oltre quel limite, e le sue idee su cosa bisognasse fare per divertirsi andavano decisamente al di là delle sue capacità di sopportazione.

Soprattutto perché era stata messa in gioco la sua pelle.

Carrie rabbrividiva ancora al pensiero.

Poteva chiaramente sentire il proprio sangue tramutarsi in ghiaccio al ricordo.

Aveva creduto in quel bastardo.

Gli aveva davvero creduto.

Era rimasta per ore ad ascoltare le sue promesse, sperando che fosse veramente la persona che l’avrebbe salvata dalla vita squallida che conduceva.

L’uomo che le avrebbe finalmente dato una casa, una famiglia, dei figli…

Quanto meno, le avrebbe dato un futuro e l’avrebbe sottratta a quella vita fatta di rischi e di mani sudaticce.

All’epoca ancora non sapeva di essere malata.

Ma anche se lo avesse saputo, molto probabilmente non si sarebbe negata la possibilità di poter sognare, di potersi illudere.

Romantica imbecille!

Era stata proprio un’ingenua a credergli, a dar voce ai propri desideri.

E lui se n’era approfittato, attirandola nella sua trappola fatta di lusinghe e false speranze.

L’intervento provvidenziale di Reese le aveva tolto le castagne dal fuoco.

Le aveva letteralmente salvato la pelle!

Forse era stato quello il motivo che l’aveva spinta ad accettare la sua offerta di lavoro e a lasciarsi coinvolgere in quella nuova follia.

Perché doveva proprio ammetterlo: bisognava essere completamente pazzi per accettare una proposta così strampalata!

Pazzi, totalmente incoscienti e soprattutto disperati.

E lei apparteneva decisamente a quest’ultima categoria.

Soprattutto da quando aveva scoperto di essere positiva al virus dell’HIV. Sieropositiva, e non sapeva nemmeno chi ringraziare per quel regalo inatteso.

Forse lo stesso Walter.

Tuttavia questo le aveva chiuso parecchie prospettive. Adesso, poi, le ultime analisi non le avevano lasciato speranze: l’AIDS era conclamato.

Quando aveva iniziato con quella vita non era stata così accorta e non aveva ancora imparato a mandare al diavolo tutti quelli che pretendevano di avere rapporti non sicuri con lei.

Aveva avuto bisogno di soldi e questo l’aveva spinta ad accettare qualsiasi offerta.

Solo dopo aver saputo del contagio, aveva imposto, a chiunque le chiedesse delle prestazioni, la sicurezza necessaria per non contaminare nessuno e, dal momento che non li baciava e che non vi era la possibilità di alcuno scambio di fluidi, riteneva di aver fatto tutto il necessario per non diffondere la malattia.

Praticava il sesso solo ed esclusivamente facendo uso di preservativi, ma ogni volta le rimaneva sempre in fondo ai pensieri la preoccupazione di aver contagiato uno dei suoi clienti.

E per quanto non avesse detto niente a nessuno, negli ultimi tempi aveva ridotto notevolmente la propria attività, rendendosi consapevole dei sensi di colpa che minacciavano di soffocarla.

Non poteva continuare con il mestiere, ma aveva i conti da pagare, un affitto e le cure che sarebbero diventate sempre più costose, col progresso della malattia.

Sorrise amaramente a se stessa: a vent’anni le sue prospettive di vita si erano già notevolmente ridotte.

Il suo futuro si era sgretolato ed i suoi sogni avevano preso la via del non ritorno.

Era già con un piede nella fossa, quindi perché non accettare la proposta folle di Reese?

Perché non assicurarsi una sorta di pensione?Se tutto fosse andato male, lei non avrebbe rinunciato a niente.I tacchi ripresero a rumoreggiare non appena mise piede su un nuovo tratto asfaltato, coprendo ogni altro rumore di sottofondo.

Immersa com’era nei propri pensieri, non si accorse dell’ombra che si allungò dietro alla sua. Non si rese conto della vicinanza del nemico, se non quando fu troppo tardi per reagire così come aveva sempre fatto. Imprecò in modo osceno quando captò finalmente la presenza dell’uomo alle sue spalle. Ed imprecò ancora di più quando vide arrivare il bastone, che calò fulmineo sulla sua testa.

2 recensioni per Scintilla vitale

  1. Andrea L

    Scintilla vitale

    In questo libro, scritto benissimo, scorrevole e ben pianificato, c’è più di quanto si possa leggere di primo acchito. La prima lettura, coinvolgente e spedita, ha un ottimo ritmo, senza “scossoni” che rallentino o accelerino troppo gli eventi della narrazione.
    La storia: per quanto non originalissima per gli stereotipi dei personaggi, umani vampiri e licantropi, ovvero la moda del momento, è sinceramente piacevole. Sentire parlare di una protagonista femminile tutt’altro che ben confezionata, cioè una prostituta affetta da AIDS e non bella come una top model, la rende più reale, soprattutto perché così piena di problemi, che se ne avesse solo la metà già le avanzerebbero. Oltre alla nostra prostituta, nella storia scopriamo una coppia di assassini “istituzionali”, dell’associazione internazionale, chiamato Direttivo, per la pace tra i non umani e per la salvaguardia della segretezza degli stessi.
    Gli spacconi fuori… Non fosse che la coppia è formata da due esseri diversissimi fra loro, ovvero un licantropo e un vampiro messi in “comunione di spirito”, condizione necessaria per sopportarsi e lavorare insieme senza uccidersi. Proprio una strana coppia.
    Senza svelarvi troppo della trama di questo libro, che vi invito caldamente a leggere, anticipo che ci saranno colpi di scena a non finire, i quali vi terranno sulla corda e con la giusta voglia di proseguire fino alla fine. Mi auguro personalmente che l’autrice abbia in mente, e soprattutto stia già scrivendo, il seguito. Dal momento che ci sono spunti, lasciati qua e là nella narrazione, che lo suggerirebbero. Senza scordare poi, che uno degli avvenimenti cardine nella trama scatena la curiosità sul dopo…

  2. Oliviero Angelo F

    Stile accattivante e fluido per un “Fantasy” da non perdere

    Un romanzo “fantasy” scritto con stile accattivante e fluido che non può non catturare l’interesse dei lettori, anche quelli magari restii al paranormale e all’universo narrativo di vampiri e licantropi.
    “Scintilla vitale” è molto di più e molto si discosta dalle varie saghe di vampiri che ultimamente hanno invaso il mercato letterario e cinematografico.
    La vera trama portante è l’amore e la passione che unisce e divide i tre splendidi protagonisti resi magnificamente vivi dal talento narrativo di Irma Panova Maino: Carrie, una donna umana con un passato di violenze subite e prostituta di professione, malata di AIDS e con poche aspettative di vita; Reese, un vampiro tenebroso dai modi quasi sgarbati e burberi ma protettivo nei confronti di Carrie; Devlin, un licantropo forte e gentile, simpatico e amico intimo e “socio in affari” proprio con Reese e con la coinvolta Carrie.
    Un trio destinato ad intrecciare interessi di giustizia e passioni violente che appunto sapranno appassionare tutti i lettori.
    Intrigante ed interessante come l’autrice ha saputo far agire Carrie, una donna forte, cinica e coraggiosa, sprezzante apparentemente del pericolo e indomabile nei giochi di seduzione. Non si può non amarla da subito. Ottimamente caratterizzate da dialoghi altamente credibili le mille contraddizioni emotive che investono i tre protagonisti di tre “razze” diverse. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla credibilità di questi universi di fantasia immersi nel quotidiano conosciuto e consueto, dalla semplicità di coesistenza in una trama narrativa appunto credibile. Un romanzo che poi si arricchisce di particolari inediti sulla vita dei licantropi e delle tante ovvie similitudini con i lupi che vivono in branco quali i licantropi del tipo “Alfa”, la fedeltà insita in questa razza di mutanti verso “l’Unica” e le tipologie di trasformazione, tipo quella di Devlin, “Benedetta dalla luna”.
    Un patto col lettore sicuramente mantenuto da Irma Panova Maino.
    Della brava autrice avevo già letto “La resa degli innocenti” che mi ha spinto a dar fiducia a quest’altro romanzo di genere da me non particolarmente amato e mai fiducia da parte mia è stata meglio riposta! A lei il mio grato plauso e a voi il sincero consiglio di non perdervi questa bella lettura.

    Oliviero Angelo Fuina

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