Descrizione
Il tema della memoria, delle proprie radici, è il tema per eccellenza. Non solo i francesi l’hanno esaltato, da Proust ai suoi figli minori, fino a Modiano con le sue conturbanti architetture mnemoniche. La memoria è la ragione stessa del far poesia, poiché ogni cosa nominata già trascorre nel suo dopo e altre ne richiama. Del resto come puoi capire l’oggi se non lo raffronti con il passato? Un passato che è sempre prossimo in quanto il presente si scopre incernierato con ciò che è stato, con i suoi viluppi ancora agenti, fin nelle sue radici, appunto, della vita che si sta sviluppando.
Incipit
C’è chi perde matite e biro
nella vita, a centinaia (vero
anche ora, che con altro si scrive),
ma quando hai un’urgenza, un appunto
da ricordare, un ordine da prendere,
un numero di telefono importante,
un verso vigliacco che si nasconde,
se c’è la carta manca il companatico.
Regolarmente. In casa però
si smarriscono soprattutto segnalibri,
spariscono con la puntualità del buio
e della luce, del loro alternarsi.
Li cerchi dappertutto, sopra e sotto
i tavoli, fra i cuscini dei divani,
le lenzuola del letto, ovunque hai
letto (anche in bagno). E ogni volta
tocca ricominciare il libro dagli inizi.
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