Pitigrilli è Dino Segre

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Sergio Andreoli

Note sull’autore

COD: ISBN 978-88-6690-139-6 Categoria: Tag:

Descrizione

Prezioso strumento per lo studioso o semplicemente per il lettore curioso di conoscere meglio lo scrittore Pitigrilli, al secolo Dino Segre, questo libro, ricco di citazioni, note, appunti, indicazioni bibliografiche, testimonia l’attenzione partecipe con cui don Sergio Andreoli, canonico di Foligno, guarda a Pitigrilli e al suo percorso di conversione. Pitigrilli è Dino Segre affianca e integra il precedente Pitigrilli è Pitigrilli, dello stesso Autore, recentemente ripubblicato da Edizioni Esordienti E-book.

INCIPIT

Ricordo di Pitigrilli

L’8 maggio è morto a Torino Pitigrilli – Dino Segre –, all’età di 82 anni.

Scrittore fecondissimo, iniziò la sua attività nel 1920 conMammiferi di lusso, a cui seguirono altri quattro volumi ritirati, per sua volontà, dal commercio dopo la suaconversione, descritta nel suo famosissimo La piscina di Siloe, pubblicato a Milano da Sonzogno nel 1948.

Recentemente aveva terminato un nuovo romanzo, che si sarebbe intitolato, come egli stesso ci aveva fatto sapere,Nostra Signora di Miss Tif.

Di questo libro, nell’ottobre 1973, ci scriveva:

“Continuo a lavorare al mio romanzo, che sarà forse attaccabile dal punto di vista della teologia scolastica, ma è inattaccabile nella sua spiritualità.

Mentre trionfa il sesso e fanno furore, in letteratura, le anomalie, le psicopatie, la criminalità a sfondo erotico, il mio romanzo sarà di una purezza assoluta. Naturalmente, gli atei, i bestemmiatori non mi riservano liete accoglienze.”

Pitigrilli da molti anni viveva a Parigi e collaborava a giornali di lingua spagnola.

Di tanto in tanto tornava in Italia, a Torino, dove vivono sua moglie, Avv. Lina Furlan, e suo figlio Prof. Pier Maria.

In questi ultimi anni la stampa era tornata ad interessarsi di lui.

Tra gli altri, il giornalista Elio D’Aurora aveva pubblicato una simpatica intervista a Pitigrilli sul settimanale torinese Il nostro tempo.

Pure la televisione gli aveva dedicato una puntata della rubrica E ora dove sono?.

La critica impegnata continuava comunque a disinteressarsi di lui.

A questo fatto egli reagiva in modo molto personale.

Nel marzo 1973 ci scrisse: “Reverendo amico,

il tuo libro Pitigrilli di fronte a Dio è un modello di serenità, di equilibrio, di obiettività.

Me lo sono letto con intensa emozione.

Le tue critiche e le tue riserve sapientemente dosate sono giuste come qualità e intensità.

Peccato che io non sono uno di quei tromboni semiufficiali, sostenuti dal Ministero e raccomandati dagli Istituti Italiani di Cultura all’Estero, che si ripartiscono i premi letterari nei salotti intellettuali di quattro analfabete dismenorroiche, ai quali non ho mai concorso, e si attribuiscono a vicenda i titoli di membro dell’Accademia del Rosmarino, dell’Accademia del Cannon d’OroAccademia del Turacciolo, presieduta dal geom. XY, poeta, dal ragioniereHR, dal veterinario FG, traduttore del filosofo indianoLamerenda o dei pensieri di Gennarino Cucurullo (Nuova York). Se io fossi entrato nella loro camorra di lesbiche, pederasti, drogati, sadomasochisti con la licenza ginnasiale (ciò che costituisce le élites) il tuo libro farebbe testo nelle scuole.”

Nella vastissima produzione letteraria di Pitigrilli, oltre al citato La piscina di Siloe, emergono Mosè e il cavalier LeviLa meravigliosa avventura. Interessantissime anche le numerose raccolte di articoli (Peperoni dolci, Sacrosanto diritto di fregarseneQueste, codeste e quelle, ecc.) pervase da alto humour e spesso pungenti e sferzanti nei confronti del modo di pensare e di agire di quelli che rinunciano ad utilizzare autonomamente e pienamente il loro cervello e il loro cuore.

Noi che ci siamo interessati più di dieci anni fa della sua vicenda di ritorno a Dio, dopo singolari esperienze spiritiche, lo ricordiamo come un amico molto gentile, arguto e soprattutto intelligente.

Ci dispiace moltissimo di non essere potuti andare a trovarlo a Parigi.

Ci aveva scritto:

“Sarò molto felice di stringerle la mano e di fare con lei una confessione energica e radicale e di ricevere delle lezione in ogni settore.”

Per noi, una grande occasione perduta!

Sergio Andreoli

(Gazzetta di Foligno 90 [1975], n. 20, p. 2)

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