Pavor nocturnus. Storie di uomini che hanno paura

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore:  Paolo Lenti

Note sull’autore

COD: ISBN: 978-88-5539-292-1 Categoria: Tag:

Descrizione

Tre racconti, tre storie di uomini, che nell’insieme costituiscono un affresco che suggerisce l’idea di quanto sia complicata e difficile la condizione umana e di quanto sia complessa la nostra psiche.

Giano Bellafonte, protagonista di Pavor nocturnus, ha una vita perfetta e armoniosa durante il giorno, ma è tormentato da incubi terribili durante la notte e vorrebbe smettere di sognare, mentre Zero Contini, un cinquantenne che si occupa dei libri antichi nell’oscuro reparto di una biblioteca, un asociale animato da uno scontroso desiderio di solitudine, è L’uomo senza sogni.

L’uomo che guardava il cielo, di cui non conosciamo il nome – e quindi potrebbe essere uno qualsiasi di noi – ha forse trovato il segreto per superare la paura, perché ha imparato che la vita può racchiudere gli orrori peggiori, ma anche “sorprendere con momenti di insospettabile bellezza e di incredibile felicità”.

Tre racconti che trascinano il lettore, costringendolo a entrare nella mente dei tre personaggi, per amarli o detestarli, così come amiamo e talvolta detestiamo noi stessi, quando ci soffermiamo a osservarci – o quando abbiamo timore di farlo.

INCIPIT

Pavor nocturnus

UNO

Il cielo è azzurro, di un azzurro che così non è stato mai; nemmeno un’ipotesi di nuvola ne macchia il mantello.

L’aria ha il calore di un respiro, bacia in fronte e ti sfiora il viso come una carezza.

È primavera e il verde delle foglie nuove sugli alberi acceca, tanto è luminoso e intenso. Gli uccelli fanno sentire il loro vociare festante, lieti che l’inverno sia, oramai, soltanto un ricordo. Perfino le macchine vanno più piano, quasi che gli automobilisti vogliano godersi appieno questa atmosfera idilliaca. Molti hanno il finestrino abbassato e le musiche che escono dalle diverse autoradio si mescolano insieme, andando a formare un meraviglioso concerto polifonico che aggiunge un’ulteriore nota di allegrezza.

Giano Bellafonte viaggia su un’Alfa Romeo Stelvio, rossa fiammante, e sta per arrivare a casa.

È quasi l’ora di pranzo e sa che ad aspettarlo ci sarà Vera, sua moglie, pronta ad accoglierlo con il suo consueto sorriso smagliante.

I figli, terminata la scuola, arriveranno in una decina di minuti, portati, come sempre, dalla corriera, la cui fermata dista appena cento metri dalla loro abitazione.

In vista della casa, l’uomo schiaccia il telecomando del cancello elettrico che si apre all’istante.

Rallentando appena, entra nel giardino e ferma l’automobile poco più avanti.

Spegne il motore e rimane alcuni minuti seduto sulla vettura che odora ancora di nuovo, a occhi aperti, inspirando la brezza che entra dal finestrino socchiuso.

Il suono del cellulare è improvviso e inaspettato e lo fa sobbalzare.

È la sua segretaria.

«Dimmi Carmen» fa con voce leggermente alterata. «No no, tranquilla, sono appena arrivato a casa. Non sto guidando. Come dici? Il cliente ha accettato? Perfetto! Che cosa? Vuole addirittura concludere già domani? La vedo dura, considerando che il notaio ha sempre l’agenda piena di impegni. Comunque, provare non ci costa nulla. Telefona subito alla sua segretaria e guarda se riesci a farti dare un appuntamento per domani in tarda mattinata. Se quella ti dice di sì, chiama i venditori e gli acquirenti e falli venire in agenzia un’ora prima dell’ora concordata con il notaio, così avremo la possibilità di parlare con calma di tutto. Ancora una cosa: ricorda ai Signori Somnio di portare le chiavi della casa, in modo da fare subito la consegna. Io farò un salto in agenzia nel pomeriggio, non so ancora a che ora. Ho un appuntamento nella zona industriale, per la vendita di quel benedetto capannone, alle 15.30. Facendo i debiti scongiuri, c’è una concreta possibilità che, dopo tanto tempo, questa trattativa vada finalmente a buon fine. Sì, sì, va bene, buon pranzo anche te. A dopo.»

Giano Bellafonte sorride: il lavoro sta andando a gonfie vele, e non solo quello.

Dopo quindici anni, il suo matrimonio è più solido e appagante che mai; i ragazzi hanno iniziato le superiori con un profitto più che soddisfacente e, in generale, tutto sembra procedere per il meglio.

Quasi tutto.

Solo la sera si incupisce perché sa che di lì a poco andrà a dormire e allora tutto il suo mondo verrà stravolto.

Anche se solo per il breve tempo di un sogno, verrà risucchiato in un vortice senza fine e sarà costretto a vivere un’altra vita, dove l’orrore e l’incubo la fanno da padroni e la paura gli si attaccherà addosso come una seconda pelle, senza abbandonarlo mai.

Adesso, però, non è il caso di anticipare l’angoscia perché la notte è ancora lontana e lui ha tutto il diritto di godersi queste ore di luce.

Pregusta l’incontro con la compagna della sua vita, l’unica persona al mondo che lo fa sentire davvero importante e lo rende felice.

Cosa farebbe senza di lei?

Come sarebbe la sua vita senza la presenza di quella meravigliosa creatura? In tutti questi anni di condivisione assoluta, mai l’ha vista alterata; mai una volta che abbia perso la pazienza o alzato la voce oltre il dovuto.

Una donna perfetta, senza alcun difetto: la moglie ideale che ogni uomo vorrebbe avere accanto.

«Sono proprio innamorato cotto!» sospira sereno, accingendosi a uscire dall’auto.

Una volta fuori, alza lo sguardo in direzione della finestra della sala per vedere se lei è lì, come spesso è solita fare, in piedi, come fosse di vedetta, sempre con il suo bel sorriso dipinto in faccia e il desiderio inesauribile di riaverlo entro le mura.

Oggi non c’è, e l’uomo non riesce a reprimere una smorfia di delusione.

«Sarà sicuramente in cucina a preparare qualche piatto squisito» pensa tra sé, vergognandosi un poco di questa sua punta di egoismo.

Il gatto nero, dal pelo morbido e lucente, gli arriva incontro di corsa, felice di essere lui il primo a dargli il saluto.

Giano si china e lo accarezza quasi commosso, stupito ogni volta da questa sua straordinaria dimostrazione di affetto.

Il felino accetta di buon grado le carezze e inizia a strusciarsi accanto ai suoi piedi, dando vita a un buffo balletto circolare.

Non lo prende in braccio ma si mette a grattarlo sotto il mento per alcuni secondi, lieto di constatare quanto questa cosa gli faccia piacere.

Quando l’animale si stacca da lui, inizia a percorrere il vialetto che conduce alla porta d’ingresso, seguito immediatamente dal felino che lo affianca e continua a tagliargli la strada.

Più di una volta è costretto a fermarsi per evitare di pestargli la zampa.

Nell’erba, davanti alla porta della cucina, la ciotola del cibo mostra alcuni bocconi avanzati. Giano ne resta stupito, conoscendo la fame insaziabile che il gatto ha sempre dimostrato di avere.

Come se avesse capito i pensieri del padrone, la bestia si avvicina alla ciotola e, nel tempo di un respiro, l’avanzo di cibo è sparito alla vista. Giano sorride tra sé e annuisce, soddisfatto.

Prima di infilare la chiave nella serratura della porta blindata, si accosta alla finestra che dà sulla cucina e, stando bene attento a non farsi scoprire, lancia un’occhiata all’interno.

Dal vetro gravido di vapore intravvede la donna intenta ai fornelli.

Rimane per qualche minuto in quella posizione, immobile, a osservare i movimenti sinuosi di quella regale padrona di casa.

Ogni suo passo è leggero e armonioso, come quello di una ballerina quando danza, leggiadra, in equilibrio sulle punte.

Mentre cucina non smette mai di sorridere, felice di preparare, per i suoi cari, qualcosa di buono.

Si commuove e in quel momento, senza che lui se ne renda conto, alcune lacrime colme di felicità e d’amore prendono a formarsi nella congiuntiva e, una volta al culmine della loro grandezza, scivolano dall’occhio sinistro, e dopo avere attraversato tutta la guancia vanno a cadere ai suoi piedi senza, naturalmente, fare nessunissimo rumore.

 

 

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “Pavor nocturnus. Storie di uomini che hanno paura”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *