Noccioli di ciliegie

3,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Sabrina Grementieri

Note sull’autore

COD: ISBN 978-88-6690-150-1 Categoria: Tag:

Descrizione

Le storie di Sabrina Grementieri incantano perché sono semplici, sono vicende in cui ci possiamo riconoscere, e poi c’è la vita quotidiana, ci sono gli affetti, le gioie, ma anche le incertezze, le angosce, gli incidenti, le malattie. Ci sono personaggi come la nonna impicciona, l’amica vulcanica e senza peli sulla lingua, il padre freddo e calcolatore, troppo impegnato con la sua carriera politica, il ragazzo “bello e dannato”, la bambina affettuosa. E, soprattutto, c’è l’incontro tra una donna e un uomo, con gli ostacoli che la vita mette sempre davanti a tutti e c’è il lieto fine, che però non è mai un “… e vissero per sempre felici e contenti”, ma piuttosto una conclusione che ci lascia intendere che due anime gemelle, dopo essersi trovate, avranno davanti a loro un bel cammino da costruire, forse non sempre facile, ma certo accompagnato dall’amore, a patto che lo sappiano custodire e alimentare.

Noccioli di ciliegie è la storia di Clarissa, una ragazza sensibile e intelligente, per tanti anni innamorata di un “cattivo ragazzo”, e di Jason, un bel giovanotto italo-canadese, venuto a stabilirsi in Tirolo perché convalescente dopo un brutto incidente. Tra i due scoppia un vero colpo di fulmine, ma dall’innamoramento all’amore il passo non è breve e, soprattutto, non è senza ostacoli. Ed è proprio questa la bella avventura: il passaggio dall’esaltazione e dall’incanto dei momenti magici in cui nasce l’attrazione al bene profondo e forte capace di scaldare la vita e di darle un senso.

INCIPIT

C’erano mattine in cui il risveglio era un piacere. Stanchezza e pensieri se li era portati via la notte, e se non si saltava subito giù dal letto era per godersi ancora un po’ l’illusione della giornata perfetta.

C’erano invece mattine in cui, ancora prima di aprire gli occhi, era chiaro che sarebbe andato tutto storto. Il pensiero di alzarsi e affrontare la giornata era sufficiente a scatenare il malumore.

Quella era una mattina del secondo tipo. Non capitavano più così spesso, per fortuna, ma questo non era una consolazione. Senza muoversi dal letto, guardò fuori dalla finestra: il buio della notte era stato scacciato dalle prime luci dell’alba, e anche se il sole non aveva ancora fatto capolino dalle cime imbiancate dall’ultima neve primaverile, non c’era una nuvola e la giornata si prospettava perfetta. Anche questo però non gli era di nessun aiuto.

La casa era avvolta nel silenzio: il nonno di solito dormiva fino a tardi, ma la nonna era molto mattiniera. Però nessun rumore arrivava fino alla mansarda, e nemmeno il profumo di caffè aleggiava nell’aria. Visto che ogni movimento gli costava un enorme sforzo, decise di restare ancora un po’ sotto le coperte. Era quasi un mese ormai che si era rifugiato in quel lontano paese del Tirolo, con la speranza di ritrovare un po’ di serenità e accelerare il suo rientro al lavoro. E doveva ammettere che le cose stavano andando piuttosto bene. Ma quando arrivava la giornata nera, era sempre devastante.

La nonna era la coinquilina perfetta. Sebbene lui non fosse sceso nei dettagli della sua situazione, lei aveva letto tra le righe, e il resto l’aveva intuito. Non gli faceva mai pressioni, cosa in cui invece sua madre primeggiava. Gli lasciava i suoi spazi, senza però abbandonarlo a se stesso. Non riusciva a spiegarsi, per esempio, come facesse la nonna a capire quando era il momento giusto per portargli la cioccolata calda per coccolarlo un po’ (e la sua era davvero imbattibile). Oppure arrivava con il suo sacchettino di noccioli di ciliegie riscaldato, e glielo appoggiava delicatamente sulle spalle, oppure sulla schiena o sullo stomaco.

A Toronto, dove viveva in un grazioso appartamento con vista sul lago Ontario, si sentiva troppo solo. La casa era vuota, dopo che Susan l’aveva lasciato, e le giornate trascorse in compagnia dei suoi demoni non lo aiutavano a guarire.

Aveva provato a tornare a vivere coi suoi: Caroline, la spietata donna in carriera che non ammetteva debolezze, e Stefano, lo scienziato dolce e geniale che, nonostante amasse il figlio, non era mai davvero entrato in sintonia con lui. Non aveva resistito più di due settimane.

Tornare nella casa della nonna era stata una delle decisioni più azzeccate che avesse mai preso.

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