Descrizione
L’ispirazione poetica di Lucia Paparella nasce dagli studi classici e dalla lettura dei grandi poeti della tradizione letteraria italiana, ma trae anche la sua vitalità dagli elementi della natura: il mare, la campagna, il giardino, gli alberi, il Po, la luna, la pioggia, il vento, gli astri, la conchiglia, gli uccelli, le cicale… immagini archetipiche, in parte private e in parte collettive, che forniscono le coordinate del suo mondo interiore.
Onnipresenti i temi della fuga del tempo, del trascorrere delle stagioni, della passione amorosa, della solitudine, degli affetti più autentici, dell’importanza delle proprie radici e la riflessione sul senso della vita, del mistero che ci accompagna, il bisogno di credere in un disegno divino.
E, qua e là, ecco spuntare qualche pizzico di ironia, il farmaco più efficace di cui l’essere umano dispone per prendere le distanze da se stesso e dalle ambasce della vita.
Premonizione
Mi sorprende lo sbadiglio dell’alba.
Non saprei dire
quando la notte
abbia lasciato il cielo.
Il respiro della terra adesso
è lieve,
mi accarezza alla finestra
e il giorno prende forma
oltre il balcone.
L’attesa è tangibile:
quest’oggi accadrà qualcosa
di decisivo,
e sarà tutto naturale e necessario,
silenzioso come Dio;
e accadrà tra qui e la linea
strappata dell’orizzonte,
dove il vento muove le cime
dei cedri
e la poiana scruta questa plaga
sospesa in mormorii d’amarezza,
in cerchi via via più stretti
chiude in candida premorte
i dubbi minuti;
poi vira, dispare
incontro al giorno.
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