Descrizione
Pietro, mentre si appresta a scalare la maestosa e impervia Granta Parei, ripercorre il suo passato, il matrimonio con Azzurra, le sue imprese di esperto alpinista, i momenti belli e quelli tragici in cui la montagna reclama le sue vittime, la sua passione per la scultura del legno, le amicizie, i progetti, il bisogno di adrenalina e di solitudine che soltanto la vita sui monti valdostani, il contatto con la roccia, il pericolo riescono a dargli. Ma un terribile dramma arriverà a sconvolgere la sua esistenza e ad esigere da Pietro una risposta senza ambiguità.
INCIPIT
Periferia nord di Aosta. Un sabato mattina. Ore 12,40.
Della corriera non c’era traccia e Azzurra cominciò a inquietarsi. Controllò l’orologio e constatò che erano le 12,40. Il mezzo pubblico sarebbe dovuto giungere alla fermata alle 12,30. Ma Azzurra sapeva di non essere arrivata in ritardo, perché all’orario stabilito lei era lì, tuttavia il pullman non era passato. Probabile, ragionò Azzurra, che l’autista avesse anticipato di qualche minuto la corsa; a volte capitava. Chissà cosa penserà il mio Pietro, si disse ansiosa. Quando succede che arrivo in ritardo da Aosta si preoccupa. Dice che ha paura di perdermi. Teme che qualcuno possa importunarmi. Addirittura, che mi possa fare del male, che mi rapisca. È proprio un inguaribile stupidone il mio Pietrino, pensò Azzurra senza riuscire a trattenere un sorriso di compiacimento. È che questa fermata della corriera è davvero isolata. In questo momento, disse fra sé Azzurra, accanto agli erogatori di benzina c’è un’automobile ferma e con il motore acceso. Chissà perché sta lì, perché non si muove. Dentro c’è un uomo che mi osserva. Spero tanto che arrivi il pullman, si augurò Azzurra rabbrividendo. Magari è semplicemente in ritardo.
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