L’imperatrice

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Miria Spada

Note sull’autore

COD: ISBN 978-88-6690-319-2 Categoria: Tag:

Descrizione

Chi è una prostituta d’alto bordo? Quanto vale il suo corpo? E la sua anima? Quali uomini pagano migliaia di euro per possederla? E cosa pretendono da lei? Perché fa questo mestiere? Guadagnare tanto vendendo se stessa quanto le costa? E quanto vale il suo amore?

Laura ha 43 anni, non ne dimostra più di 32 o 33 e da 20 è una escort, una donna in vendita.

Ha iniziato battendo la strada la sera mentre di giorno lavorava in ufficio; è diventata modella di grido, accompagnatrice per una famosa agenzia, ha soddisfatto manager, politici, imprenditori italiani e non.Ha conosciuto le perversioni e sa cosa desiderano gli uomini.Ma Laura non è solo bella, Laura è Eva che porge e convince a mordere del frutto proibito: un potere che ogni donna invidia.

In questa intervista, racconta ciò che fa per trovare e mantenere facoltosi clienti. Descrive le prestazioni più richieste e pagate, le esperienze più assurde, ma parla anche dell’amore e della paura e della morte, in una storia che si snoda tra realtà eccitanti e disgustose, sentimenti di rabbia dolorosa e sconfinata passione, delusioni, amicizia…

INCIPIT

Invidia.

Chiamiamo le cose con il loro nome.

Senza troppe balle e dietrologie.

Si chiama invidia.

Quando una donna non è solo bella ma sfoggia quel fascino particolare che fa virare tutti gli sguardi, anche quelli più casti, nella sua direzione, il serpente di Eva ci insidia.

Tocca quella parte segreta che alberga in ogni donna: la fantasia di essere oggetto desiderabile e desiderato da tutti gli uomini.

La ridicola, morigerata rabbia delle femminucce che si raccontano la patetica bugia “non è poi quel granché… ci sono altre cose oltre la bellezza… è sicuramente stupida…” e cazzate del genere, bevono senza pietà a quella fonte di ipocrisia che indugia dentro ogni essere umano, anche il più perfetto.

No, non esiste una donna che almeno una volta nella vita non abbia desiderato essere ammirata senza riserve, sentirsi addosso il potere di scegliere senza eccezioni l’uomo che più le piace o quello più ambito. Fatemi vedere, che sono davvero molto curiosa, quella che ha il coraggio di giurare che non ha mai sognato di conquistare le luci della ribalta, il successo o – più semplicemente – l’uomo di cui era innamorata e non la filava per nulla! E cosa avrebbe dato in quel momento per avere addosso lo straordinario potere?

Si chiama proprio invidia.

Laura arrivò alla festa di compleanno al “Diana” e tutte le teste si girarono verso di lei. Proprio tutte.

Gli uomini ai tavoli la sbirciavano di nascosto da sopra le spalle delle loro accompagnatrici e lei, disinteressata a tanto desiderio, calcava quella scena con totale padronanza e semplicità.

Bella. Sì, ma di donne belle ce ne sono tante. Corpo di dea. Anche, ma non è un’esclusiva. Mise raffinata. Ci sta, è una carta in più. Portamento da regina. Va bene, è un asso, eppure… C’era dell’altro.

Laura è Cleopatra, Madame de Pompadour, Marilyn Monroe… è colei che convinse Adamo a mordere il pomo del peccato.

E ogni donna sulla faccia di questa terra lo vorrebbe il dono di convincere l’uomo, qualunque esso sia, a mordere il frutto che gli porge.

Certo, ognuna ha sicuramente il potere di raggiungere quel risultato con uno o più maschi. Ma è l’idea di avere il magico potere su qualunque uomo, che punge la nostra anima oscura.

Eva è dentro ciascuna di noi, staziona ancora in un angolo remoto della femminilità e, se alla maggior parte non piace ammetterlo, sonnecchia pronta a saltar fuori se mai si presentasse la stregata occasione.

Perché se un uomo aspira a conquistare il mondo, denaro e dominio per avere ai suoi piedi mille donne, una donna sogna di avere il potere di assoggettare qualunque uomo alle sue grazie.

Amore o non amore.

La conoscevo da tempo, Laura. Dall’amica comune che stava festeggiando il compleanno, ero stata resa partecipe del suo segreto: tutta quella meraviglia era in vendita. A un prezzo non per tutti, certo, considerando i suoi cachet da migliaia di euro, ma qualunque uomo avesse abbastanza denaro poteva acquistarla. E quella sera, guardandola arrivare al nostro tavolo, il disagio che mi procurava la sua presenza, a cui erano dirette tutte le attenzioni, aveva già scavato un buco nella mia fastidiosa gelosia.

Lo volevo anch’io il magico potere. Volevo il cuore dell’uomo che amavo e che, a parte una sterile amicizia, nemmeno mi degnava. Volevo penetrare e possedere i segreti di Laura, per giocarmi carte migliori di quelle che avevo tra le dita. Li avrei capiti, quei segreti, imparati e utilizzati. Non sarei stata uguale, ma ci sarei andata vicina.

Scelsi il posto sul divano accanto a lei e aspettai il momento migliore.

– Laura… posso chiederti una cosa?

Ecco il sorriso amabile e sereno che tanto detestavo.

– Mi piacerebbe scrivere di te, della tua storia…

Perché girare attorno al problema? Meglio una domanda secca che pretende una risposta inequivocabile.

Laura rise, senza darmi l’impressione che mi stesse prendendo in giro.

– Come mai quest’idea? Non sono un soggetto tanto interessante!

– Lo pensi tu… So della tua vita, diciamo… fuori dagli schemi, e credo che molte persone sarebbero curiose quanto me di sapere come mai ti trovi qui e perché sei… così.

E feci intendere che alludevo al suo charme.

Sono sempre stata abile nel convincere le persone della bontà delle mie idee e alla fine accettò. Ci saremmo scambiate una busta ogni sabato, questa era la sua richiesta. La mia avrebbe contenuto le domande, la sua le risposte della volta precedente.

Le cose non stanno mai come ce le immaginiamo e dopo sette mesi in cui le nostre mani si sono sfiorate e gli occhi incrociati con sempre più empatia, Laura mi apparve sotto una luce che non avrei mai sospettato.

Quella che spero vediate anche voi leggendo la sua storia.

Ora rimane solo da fare i conti con l’invidia. Perciò, visto che almeno una cosa, noi donne qualunque, possiamo permettercela, siamo realiste fino in fondo e concediamo a noi stesse di cibare il piccolo, privato appetito di rivincita: cacciata dall’Eden, anche Eva s’innamora. Anche Eva invecchia. Anche Eva muore.

Indurre a mordere del frutto proibito, non salva comunque nessuna.

OGNI RIFERIMENTO A FATTI, LUOGHI O PERSONE,

NON È DA CONSIDERARSI CASUALE.

UNO

Quando si è accostato, nemmeno l’ho notata l’auto, nemmeno ho visto la faccia, credevo volesse un’informazione e invece ho sentito la voce che diceva: “Quanto vuoi?”

“Centomila.”

I pensieri a volte viaggiano più veloci della logica. E anche della saggezza. Ci sono pensieri anche più veloci della morale e dei valori. O delle cose giuste o sbagliate.

Carlo non c’era. E non ci sarebbe più stato. Non avrei più avuto le sue carezze che sicuramente stava già cercando il modo di rifilare a qualcun’altra. Una strada vuota di Milano, la notte, è una complice incredibile dell’annebbiamento delle inquietudini.

“Centomila.”

Faceva un rumore vendicativo, quel numero altisonante. Una somma spropositata per me che guadagnavo poco più di otto di quegli stessi fogli lavorando un intero mese nell’ufficio noioso di una multinazionale.

“Centomila.”

E la voce non era la mia, era qualcosa che usciva da me ma non era roba che mi appartenesse.

“Ok. Andiamo.”

E non ero nemmeno io quella che apriva la portiera e sedeva al fianco di uno sconosciuto che aveva un’erezione e che mi stava guardando le gambe valutando il buon acquisto.

DUE

Perciò l’ho fatto.

Se sei convinta che bisogna per forza avere un motivo, un motivo serio o importante o semplicemente logico, non sai proprio niente delle donne. O degli uomini. O del Mondo.

E probabilmente neanche di te stessa.

Ti sei fatta avanti perché sei curiosa, vero?

Vuoi toccare con mano il serpente di Eva.

Certo che è così.

Per forza è così. Mi guardi come un fenomeno da baraccone, da quando sai che lavoro faccio, credi che non me ne sia accorta? Le donne perbene lo fanno sempre. Quello di guardarmi come un fenomeno, intendo. Sono bella e non ho paura di esserlo, ma non è la bellezza che le fa arrossire.

No, no, non ti schermire, non dire di no. Stiamo parlando della realtà, che credi? Non fare la cagnetta perbene con me.

È una buona idea quella che hai avuto. Raccontare una storia come la mia è davvero un’ottima idea.

E risponderò a tutte le tue domande. A tutte quelle che vorrai mettere su un foglio di carta che infilerai nella mia borsetta ogni sabato sera.

Quando si scrive non ci sono esitazioni, un foglio bianco non ha occhi, non ti osserva e non ti giudica.

Non c’è vergogna. Così non ne avrai nel farmi domande che non faresti nemmeno alla tua migliore amica.

Potrai chiedermi quello che vuoi.

E anch’io mi sentirò libera, perché non lo vedrò il tuo sguardo disorientato ogni volta che leggerai della mia vita sopra le righe, rispetto al mondo così beneducato a cui appartieni.

Sì, ho proprio bisogno di un po’ di vacanza dai segreti e dal passato, per questo ho accettato.

E forse sarà utile anche a te.

Perciò risponderò a tutto. Stai tranquilla.

Anche se nessuno saprà mai il mio vero nome.

Ovvio che no.

Comunque sì.

2 recensioni per L’imperatrice

  1. Stefano P

    alta qualità

    Ho letto questo libro, l’ho trovato al di sopra delle mie aspettative. A dispetto dell’argomento di cui narra è una storia intrisa di dolore, amore, passione. Sentimenti. Veri e graffianti. E Umanità.
    Complimenti Miria, hai saputo rendere viva e graffiante una storia che poteva essere banale e simile a tante altre.
    E complimenti a Laura per il coraggio di essersi messa così a nudo, ben oltre il nudo del suo mestiere.

  2. Oliviero Angelo F

    Un intenso ritratto femminile

    Ho letto “L’Imperatrice” di Miria Spada subito dopo aver letto “Uccidi Cenerentola” sempre della stessa brava autrice. Un’altra storia forte al femminile, un’altra eroina dell’Esistenza più intima e vera, di una donna che ha saputo fare le proprie scelte, che ha pagato i propri errori graffiandosi indelebilmente l’anima e che ha saputo alzarsi e rialzarsi nella dignità femminile che non può avere etichette di professione. Una donna vera.
    L’imperatrice è Laura L. , in arte Eva, una donna che ha saputo fare del proprio corpo la sua fiorente azienda commerciale, ritagliandosi un ruolo ben in vista e in auge in ogni ambiente lussuoso della società. L’ha fatto con determinazione quasi feroce, tacitando antichi demoni personali e lottando per sopravvivere all’unico vero amore della sua vita che non ha potuto vivere.
    La storia è vera e non finzione letteraria e Laura L. una persona realmente esistente.
    La trama nasce da una intervista alla quale la protagonista ha dovuto e voluto rispondere rivelandosi in tutta la sua fiera e profonda umanità, non mediando con le convenzioni sociali e la facile morale ipocrita. Non mediando neppure con se’ stessa e comode menzogne di facciata nelle quali sarebbe stato più facile rifugiarsi.
    Ne nasce appunto un ritratto intenso e vero che porta il lettore in riflessioni inaspettate e profonde, che sanno anche muovere al sorriso o alla commozione più intima, e tutte pervase da una vena malinconica che a volte può fare davvero male.
    Si parla anche di sesso, ovviamente, ma con quel regale distacco con cui la stessa “escort” protagonista ne parla in questo suo rivelarsi più intimo e la vera nudità che traspare è proprio quella della sua anima.
    Miria Spada con quest’altro suo romanzo ci regala un altro intenso ritratto femminile col disincanto quasi cinico di chi sa come focalizzare ogni vera essenza femminile al di là di facili e comode etichette “maschiliste” spesso adottate dalle stesse donne per comodità d’essere approvate nel loro ruolo sociale che hanno saputo ritagliarsi.
    Anche l’universo maschile, attraverso lo sguardo e le esperienze della protagonista che si confessa, ne esce col giusto, reale e quasi cinico disincanto che davvero gli appartiene.
    Una lettura che scorre fluidamente, arricchita da molti altri personaggi forti tra i quali l’amica e collega Nancy che attraverso le rivelazioni di “Eva” riesce a mostrarci un lato intenso del suo senso della vita. Il finale, le ultime pagine di questo romanzo, sapranno colpire forte le emozioni del lettore che resteranno ancora riconoscibili ben oltre l’ultima parola scritta in questo libro.
    Un libro, va da sé, che consiglio sicuramente di leggere.

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