L’amica Flora

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore:Consuelo Cordara, Marina Maimone

Note sull’autore

Descrizione

Chi è Flora?
Semplicemente un nome di donna oppure la dea romana dei fiori e della primavera?
Il titolo di un quadro d’autore o di una scultura in marmo? Più scientificamente, l’insieme di tutti gli esseri viventi del Regno Vegetale?
In ogni caso una presenza “amica”, quale fonte d’ispirazione per questa antologia di racconti.
Sarà il lettore a scoprire che cosa realmente farà da cornice ai fatti narrati o addirittura chi ne avrà parte attiva; a volte trovandosi piacevolmente immerso nella natura, altre osservando le scene solo da spettatore.
Il silenzio farà da colonna sonora, invitando alla meditazione e allo stupore per quanto verrà offerto da qualcosa di inaspettato e inimmaginabile.
Un libro, dunque, capace di trasmettere emozioni e di destare interesse, in presenza di reali entità biologiche e spirituali.

* *  *

Aveva giurato che si sarebbe vendicato verso l’intera umanità, in questa o in un’altra vita, con qualsiasi mezzo.
Era il 1715 quando Ruggero, all’età di quarantanove anni, scoprì che avrebbe avuto ancora poco da vivere a causa del vaiolo che stava mietendo numerose vittime e che, inesorabilmente, aveva colpito anche lui.
Il destino gli era stato avverso fin dalla nascita: venuto al mondo in un paesino del napoletano e subito abbandonato alla ruota degli esposti…
Dovettero trascorrere due secoli e mezzo perché la richiesta di Ruggero si realizzasse… almeno così parve.

da “La vendetta del tasso”

In uno stato di dormiveglia, le sembrò di avvertire, accanto al suo letto, la presenza di una donna esile, dagli abiti laceri. La figura era di spalle e pregava, appoggiata a “quell’inginocchiatoio”, collocato sotto l’icona bizantina.
All’improvviso la donna si voltò verso di lei: il viso era scarno e tristissimo, incorniciato da una folta chioma fulva. Biascicò qualcosa in tono sommesso, ma Elisa non capì una sola parola di quel lamento… si trattava, forse, di una richiesta di aiuto?
La ragazza si svegliò di soprassalto, molto turbata e in un bagno di sudore. Nella stanza si propagò – improvvisamente – un intenso profumo di noci acerbe e di foglie d’olivo bruciate.

da “L’inginocchiatoio”

 

 

 

 

 

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