Kerosene Due Zero 27

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Max Cromaz, Massimiliano Foschi

Note sull’autore

COD: ISBN: 978-88-5539-398-0 Categoria: Tag: ,

Descrizione

Due uomini, entrambi reduci da un programma militare segreto per la creazione del ‘super soldato’ del futuro, che si combattono senza esclusione di colpi.
Un predicatore ambizioso, inventore di un nuovo culto basato sull’adorazione di una pietra meteoritica, il Monolito Nero.
Le loro storie sono destinate ad intrecciarsi, insieme a quelle della politica, della criminalità organizzata, della polizia e dei servizi segreti.
Sullo sfondo una Roma distopica, messa in ginocchio da una profonda crisi economica e percorsa da violente tensioni sociali frutto della seconda ondata della Grande Pandemia in un 2027 da incubo.

 

INCIPIT

Libia, agosto 2025

L’uomo in mimetica color sabbia controllò ancora una volta l’orologio gps Fenix 9.
Le coordinate impostate corrispondevano perfettamente alla sua posizione.
Si concesse una pausa, l’ultima. Si reidratò con la soluzione idrosalina contenuta nella tasca posteriore dello zaino tattico. Il caldo era infernale. 44 gradi centigradi. Ma non era solo un problema di temperatura. Appoggiato al jersey sbrecciato dai colpi delle mitragliatrici pesanti, che divideva le corsie di quella che una volta era una moderna autostrada, la Libyan Coastal Highway, alzò lo sguardo verso il cielo.
Solo che il cielo non esisteva più.
Quello che esisteva adesso era un muro di fumo nero, talmente spesso e impenetrabile da oscurare completamente il sole. A mezzogiorno le condizioni di luce erano tali che sembrava sera inoltrata.
Una luce sbagliata sotto un cielo da incubo.
I residui degli idrocarburi combusti saturavano l’aria, mentre il petrolio non bruciato ricadeva a terra in forma di microparticelle ricoprendo ogni cosa con una patina nera, densa, oleosa. Aria liquida, irrespirabile.
Aria che sapeva di kerosene.
No, non era solo un problema di temperatura.
Dal punto in cui si era fermato, oltre il bordo del jersey, l’uomo vide il cartello a fianco della carreggiata, ridotto a un colabrodo dai proiettili calibro .50. Gli sembrò lo scherzo di un coreografo demente. C’era scritto in arabo e in inglese: مرحبًا بكم في رأس لانوف, Welcome to Ras Lanuf.
Certo, benvenuti a Ras Lanuf, ultimo avamposto dei tagliagole del generale Walid Saftar.
Welcome to fuckin’ hell. Benvenuti all’inferno.

 

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