Il Libro Parlante racconta

10,00

Formato: Libro cartaceo  pag. 60

Autore:Titti Mondo

Note sull’autore

COD: ISBN: 978-88-5539-183-2 Categoria: Tag:

Descrizione

Il Libro Parlante di Collefelice racconta ai bambini cinque nuove favole di animali… (con una sorpresa finale).

Entrano così in scena cani che trovano l’affetto di una famiglia, e anche altri più “intraprendenti”, che sanno mettersi in relazione con gli umani, galline sbarazzine, ricci e anche scimmie, purtroppo non sempre fortunate, specie quando vanno a finire nei laboratori di ricerca…

Ciao amici! Sono il “libro parlante” di Collefelice e sono qui per raccontarvi delle nuove favole.

Al termine dei racconti troverete una bella sorpresa, ma mi raccomando non cercate di scoprirla prima di aver terminato di leggere, perché “non vale” e poi… vi rovinereste l’attesa.

Andiamo ad cominciare:

Anna, Tobia e la gallina

Questa fiaba ha inizio in un paesino e vede coinvolti, tre personaggi: un cane, una gallina e una “mamma a due zampe”… Anna, una ragazzina di 12 anni, intraprendente, amante della natura e degli animali. Per loro, sempre pronta a mettersi nei guai!

Gli abitanti di questo paese, sono indaffarati: i bambini vanno a scuola, i genitori lavorano, c’è una popolazione “a quattro zampe” composta da cani e gatti numerosa. Alcuni di questi sono di razza e con tanto di pedigree, ma ciò poco importa ai protagonisti di questa storia.

Tobia è un incrocio tra un grosso cane da caccia e un beagle, ha grandi occhi castani, il nasino nero, è molto coraggioso ed è un gran coccolone, ma non sopporta di stare solo. Abita con la mamma ”a due zampe”, in una grande casa.

Poco distante c’è un pollaio, non è il solo della zona, infatti spesso si sente un gallo cantare e poco dopo un altro rispondergli.

Come ogni mattina, molto presto, lui e Anna vanno a passeggio; al ritorno proseguono per un sentiero avvicinandosi così al pollaio per guardare le galline, che razzolano tranquillamente.

Tobia, l’abbiamo detto, è un cane da caccia, ma non mostra grande interesse nei confronti delle galline, sembra piuttosto incuriosito da quegli strani animali, senza pelo e con solo due zampe!

Un mattino d’autunno, non diverso dal solito, i due passeggiavano tranquillamente, quando da dietro un cespuglio nei pressi del pollaio, spuntò prima un becco, poi una testolina e infine tutto il corpo: era una gallina.

Tobia si bloccò e puntò occhi, naso e orecchie, in direzione di quell’essere per lui così strano; Anna strinse   forte a sè il guinzaglio e parlando a voce bassa, trattenne il suo amico cercando di distrarlo.

La gallina, spaventatissima, cominciò a correre in direzione della rete di recinzione del pollaio, sbattendo disperatamente le ali, per riuscire a rientrare… Il nostro amico era spiazzato: non sapeva se riconcorrerla, trascinando pure Anna, o lasciar perdere.

Optò per la seconda soluzione e si allontanò, con la padrona appresso, decisamente sollevata per come si era risolta la situazione.

Qualche giorno dopo si ripeté la stessa scena ma con una variante: la gallina non mostrava più di aver paura e si mise a “beccare” qua e là, invece di scappare.

Tobia la ignorò, era quello il suo stile, quando non interessato al soggetto.

“Sai cucciolo, quella gallina è proprio un bel tipo. Cosa ne dici se le diamo un nome?” – disse Anna rivolgendosi a Tobia.

Tobia assunse quell’espressione tipica di chi si stava chiedendo, se gli umani fossero “normali”, un po’ come se avesse avuto un grande punto interrogativo sulla testa:

                                                                                 ?

 

 

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