Descrizione
Il garage di Riky è un romanzo che ha per protagonisti tre amici. Riky è il classico tipo “genio sregolatezza”. Nella vita vorrebbe diventare un grande artista e vivere di cabaret e teatro, ma per ora è solo un trentenne, con pochi spiccioli e tanti sogni.
Carlo è un brillante giovane avvocato con una bella fidanzata prossima a diventare sua moglie, ed una vita quasi del tutto regolare.
Il terzo protagonista è Roberto, chiamato da tutti Tangui. Di giorno fa il commesso part time in un negozio di dischi, di notte scrive.
Riky e Carlo sono infatti i componenti di un duo di cabaret mentre Tangui fa loro da autore.
Riky iscrive il duo ad una famosa trasmissione televisiva The Talent, dove il primo premio in palio sono centomila euro ed una crociera extra lusso. Contro ogni pronostico i due comici non solo superano il provino, ma anche la prima fase di selezione. Di conseguenza sono chiamati ad esibirsi in diretta nazionale.
Così i due comici ed il loro fido autore cominciano a crederci. Ma la strada è in salita, tra matrimoni da organizzare, serate non pagate e rispettive carriere professionali da seguire.
I tre trovano comunque il tempo per divertirsi: Riky è sempre disponibile per fumare uno spinello, Tangui per guardare un film comico, e Carlo per accompagnare la propria fidanzata al centro commerciale.
Lunedì 15 agosto 2016 – Prologo
È una mattina molto calda a Milano. Sono pochi quelli che hanno scelto di attraversare a piedi la città. Riccardo Nisti ha optato per passare il Ferragosto nel suo vecchio appartamento popolare di circa trenta metri quadri. In questo momento Riky è seduto sul suo divano stile Ikea. Davanti a lui, su un tavolino basso, è appoggiato il suo pc portatile acceso sulla pagina di iscrizione a The Talent, un famoso talent show televisivo per artisti, o pseudo tali.
Cosa faccio? pensa. E se mi iscrivessi come monologhista? Come ci resterebbe Carlo?
Riky e Carlo da anni fanno parte di un duo di cabaret. In quello stesso momento arriva un messaggio di Carlo sul cellulare di Riky:
«OGGI CHIEDO A VALE DI SPOSARMI»
Riky non ci pensa un attimo: «TU SEI PAZZO».
Anche in Liguria, come a Milano, fa molto caldo. Carlo Lanutti e Valentina Borghi quest’anno si stanno godendo le meritate ferie ad Alassio, nella seconda casa della famiglia Borghi. I due giovani sono fidanzati da cinque anni e hanno comprato casa a Milano da poco. Quindici anni di mutuo. Di conseguenza per quest’anno, «ma non per i prossimi quattordici…» ha sottolineato Valentina a Carlo, i due le vacanze le faranno in economia. Oggi però Carlo ha voluto portare la regina del suo cuore a vedere l’acquario di Genova.
«Sì, però l’anno prossimo New York» gli dice lei con indosso una canottiera verde acqua e un paio di bermuda color crema che lasciano scoperta una bella porzione di pelle abbronzata.
«Perché non Ibiza? Non ci siamo mai stati» le ribatte Carlo in polo bianca e bermuda scuri. Lui è il meno abbronzato della coppia: ripete spesso a Valentina che l’abbronzatura non va più di moda, in realtà non si abbronza mai perché ha molta paura di scottarsi.
«Abbiamo trent’anni, Carlo! A Ibiza ci sono andata con le mie amiche per festeggiare la maturità! Tu hai sempre delle idee geniali! Come questa di venire all’acquario! All’acquario ci sono già stata in gita alle superiori. Alle S-U-P-E-R-I-O-R-I!» scandisce bene Valentina.
Ma Carlo ha la risposta pronta: «Io invece l’acquario non l’avevo mai visto…»
«Mi prendi in giro? Tutti gli studenti del nord Italia sono andati in gita all’acquario di Genova almeno una volta nella vita!»
«Ti dico che non l’ho mai visto!» mente spudoratamente Carlo a Valentina che non sa se credere o no al fidanzato, come non sa che oggi l’aspetta una grossa sorpresa. Una voce in filodiffusione annuncia che ci sarà a breve uno spettacolo di delfini.
«Sbrighiamoci, non voglio perdermi i delfini per nessuna ragione al mondo» dice Carlo.
«Da quando il tuo telefilm preferito è diventato Flipper?» lo prende in giro lei.
I due fidanzati si siedono in prima fila. Una parete di plexiglass alta un paio di metri divide il pubblico dalla vasca dei cetacei. Di qua i mammiferi bipedi, di là i mammiferi non bipedi. Dall’altra parte del plexiglass possono stare solo i due addestratori: un uomo e una donna vestiti con una muta nera con le maniche blu. I due si tuffano in acqua. Ognuno di loro riemerge aggrappato alla pinna dorsale di un delfino.
I due delfini fanno avanti e indietro nella piscina agli ordini dei loro istruttori. Poi spingono l’istruttrice che, un piede sul muso di uno e un piede sul muso dell’altro delfino, sembra quasi fluttuare sull’acqua.
Lo show prosegue tra le grida e gli applausi del pubblico, composto per lo più da gruppi di famiglie in pantaloncini.
I delfini concludono la loro performance con alcune capriole nell’aria. Ora i due addestratori li osservano dal bordo della piscina, come farebbero due genitori fieri dei loro bambini al saggio di fine anno scolastico. La donna tiene in mano il microfono e annuncia: «A breve entrerà nella vasca la terribile orca assassina».
«Non pensavo ammaestrassero anche le orche» dice Valentina.
«Neanch’io» replica Carlo.
«C’è qualcuno così impavido tra di voi disposto addirittura a dar da mangiare a una terribile orca?» domanda l’addestratrice al pubblico, diventato a un tratto silenzioso.
Carlo si alza in piedi e sollevando un braccio verso il cielo grida: «Io! Io voglio provarci! Ehi, sono qui!»
Valentina, dopo un secondo in cui rimane interdetta, cerca di fermare Carlo: «Dove vai?» ma Carlo ormai è stato individuato dai due addestratori e ha attirato su di sé l’attenzione della totalità del pubblico che lo osserva silenzioso mentre attraversa un punto in cui il plexiglass si interrompe. Il domatore di delfini prende Carlo per un braccio e lo porta con sé a bordo vasca per darlo in consegna alla sua collega.
Valentina trema di paura, Carlo è all’interno del recinto di plexiglass, a pochi metri dalla vasca. In acqua non ci sono più i delfini: compare un’orca gigantesca rispetto ai delfini. L’addestratrice consegna a Carlo un secchio di metallo pieno di pesciolini dai riflessi argentati.
«Come ti chiami?» chiede l’addestratrice avvicinando il microfono alla bocca di Carlo.
«Carlo.»
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.