Descrizione
Giulia ha trentaquattro anni e una laurea in psicologia chiusa nel cassetto.
Si sente fragile e sola e nella quiete di una vecchia casa sul mare tenta di scrivere il suo primo romanzo, dove rievoca l’incontro con un uomo molto importante del suo passato, Robert.
Lei non si fida dello specchio per sentirsi bella, per sentirsi vera, deve riflettersi nello sguardo adorante dei suoi uomini per osservare la realtà della sua bellezza, del suo essere intimo. Ha un bisogno viscerale di sentirsi amata e paga un tributo sessuale in cambio d’affetto, amicizia, devozione, amore.
Un giorno conosce Alessio,un giovane e talentuoso pianista, suo nuovo vicino di casa.
La sua brillante amicizia la aiuterà a scuoterla dall’apatia e le permetterà di uscire dal guscio e di fare nuovi e importanti incontri ed esperienze amorose.
Il canto delle cicale è un romanzo erotico, ma è al contempo un romanzo di formazione, scritto con lo stile intimo e diretto del diario ed esplora la sensualità femminile in tutte le sue manifestazioni, senza ipocrisie e senza preconcetti. Il percorso di Giulia è quello di una donna che perde la sua strada per poi meglio ritrovarsi, più matura, più equilibrata, più compiutamente donna.
INCIPIT
[…]
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
[…]
G. D’Annunzio, La pioggia nel pineto
Chiudo gli occhi e sento il mare, sussurra melodie che sciolgono l’anima.
Lo ascolto in silenzio, sdraiata sul terrazzo di questa casa nata secoli fa, plasmata dalle mani di un mio avo che seppe sposare questa sabbia a queste pietre lucide di sale.
È una grande casa ombrosa e fresca come un albero secolare, ti ripara dal sole ma è ospitale e accogliente con il vento che s’intrufola per le camere ampie e luminose.
La terrazza è il mio rifugio, la mia oasi di pace, è come essere sulla prua di una nave, ti affacci e sotto vedi il mare.
Un mare blu, trasparente e calmo che mi fa compagnia, placa le mie ansie.
È un pomeriggio di luglio di non so quale giorno, ho perso il conto. L’aria è tiepida, non afosa, mossa da una brezza marina che non si stanca mai di danzare con le mie tende d’organza.
Il portatile sulle gambe comincia a darmi noia, si sta infuocando come le pietre sul bagnasciuga che implorano d’essere raggiunte dall’onda.
Vorrei finire il V capitolo ma sono distratta dal sole, dal cielo e dalla pace di questo luogo.
Sono tre anni che penso a questo libro, credo che certe esperienze di vita debbano essere fermate e raccontate a qualcuno, che senso avrebbe viverle, altrimenti?
Sono arrivata a lui, ho scritto della svolta, di come sono riemersa, rinata, rinfrancata da quella meravigliosa scoperta, la scoperta di poter vivere comunque, la scoperta di quanto sia bello ritrovarsi. Ritrovare la vera essenza della mia anima, tuffarmi a capofitto nelle mie passioni, quelle vere, quelle mie, solo mie, e dargli corpo, farle vivere, danzarci insieme come due ballerini talentuosi e innamorati che si muovono all’unisono. Sentire che vivono e che io vivo con loro e per loro, che bastiamo a noi stessi e siamo felici per questo.
Lui mi ha sollevata da terra e mi ha accompagnata per mano in questo arduo viaggio di riscoperta, ha svelato e attizzato il fuoco che celavo dentro, che per troppo tempo avevo represso e sacrificato.
Andrea L –
Il canto delle cicale
Un libro in cui si svolge un viaggio interiore, quello della protagonista, alla ricerca della propria vera identità. Un viaggio i cui passi sono ricchi di sensualità, di relazioni apparentemente intense, sono atti, alla fine, solo a riempire quei vuoti dell’anima, a compensare quelle mancanze, che impediscono il raggiungimento della felicità causato da una confusione sia affettiva che sessuale. Ma non saranno queste storie che riusciranno a completare l’animo di Giulia, la protagonista, che non potrà trovare il proprio equilibrio interiore se non solo dopo essersi allontanata, attraverso viaggi non soltanto fatti di distanza chilometrica, ma anche affettiva, da quei sollievi temporanei che le creavano una dipendenza esogena da un’effimera serenità solo apparente. Questa donna infatti, non prima di aver messo in pratica la sua fuga, riuscirà a riconciliarsi con se stessa, ritornando a quello che realmente avrebbe dovuto essere solo dopo la risoluzione di conflitti irrisolti.
Il libro è ben scritto e godibile, possiede un suo ritmo lineare e alcuni passaggi quasi poetici.