Descrizione
Siamo nel 1781, e la diciannovenne, ricca e nobile savoiarda, sposa il marchese Filippo Antonio di Cavour, quarantenne poco attraente e spiantato, benché primogenito di una famiglia illustre. Nel mese di febbraio, Filippo si reca al castello di Thorens e tre giorni più tardi hanno luogo le nozze: un’unione combinata, ovviamente, che tuttavia la giovane accetta obbediente; subito dopo, nel cuore dell’inverno, la coppia si mette in viaggio verso Torino, attraversando il passo del Moncenisio. Per oltrepassare il valico alpino, ci si affidava a delle guide locali, chiamate marrons, si smontavano le carrozze, facendole trasportare a dorso di mulo, mentre le persone venivano trasportate su portantine, a cui si alternavano otto portatori. I passeggeri grassi pagavano un sovrapprezzo. Faceva freddo, nevicava, a volte a tormenta. Gli alberghi erano scarsi, di dubbia pulizia, si cercava di “spremere” economicamente il viaggiatore.
Il Moncenisio è un luogo reale, ma anche un luogo dell’anima, simbolo del cambiamento di vita a cui va incontro Filippina. Immaginate una ragazza così giovane, con un marito per l’epoca da considerarsi di età avanzata. È fuor di dubbio che Filippina abbia avuto qualche apprensione…
L’anno seguente nascerà l’unico figlio della coppia, Michele, che sarà il padre del più celebre Camillo di Cavour.
Questo racconto, pubblicato per la prima volta in Mont-Cenis, sur les sentiers de la mémoire, a cura di Francis Buffille (Saint-Jean-de-Maurienne, Roux et Morra, 2002), è liberamente tratto da Il diario intimo di Filippina de Sales, marchesa di Cavour, di cui sono l’autrice, e che si trova come e-book su tutti i web store, pubblicato da EEE-book e in francese presso le Éditions Altal di Chambéry.
La traduzione francese di questo racconto è mia, e ringrazio ancora Pierre Allio per la sua sensibile e intelligente supervisione.
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