Descrizione
Presentazione di Giorgio Bianco
C’è un confine sottilissimo, quasi impercettibile, fra gioia e dolore, estasi e disperazione. Maria Rotonda D’Alterio, nella silloge “Dimmelo”, si muove lungo tale confine spinta da una ossessione artistica travolgente, eppure dimostrando una disinvoltura letteraria capace di ubriacare, fra velocità ed efficacia espressive.
“Dimmelo” è un libro d’amore. I versi dell’autrice, brevi e taglienti come frammenti di specchi, si agitano fra passione e paura con una vitalità intinta nella giovinezza, forse nell’adolescenza. Ma anche nella consapevole maturità di una donna che trova il coraggio di raccontarsi, di spogliarsi davanti alle forze del sentimento, della Natura.
Coraggio, sì, perché Maria Rotonda non ha paura della vita: ne assapora ogni goccia, ne nobilita il sapore con desiderio erotico e perfino febbricitante, il respiro affannoso, il tenue sorriso dell’innamorata.
“Dimmelo” non si legge. Almeno non la prima volta: si divora. Verso su verso, l’efficacia del messaggio si tramuta in desiderio, poi in avidità, quindi in smania, perché il lettore non può rinunciare alla poesia successiva. Non può e d’altronde non vorrebbe. Minuti, secondi di furia, con gli occhi che ingoiano parole ed emozioni: dal fascino spaventoso del fuoco e dell’argento alla tenerezza del mare che galleggia in una nuvola.
Terminiamo la lettura con il fiato corto, senza il tempo di rimpiangere la fine dell’incantesimo. Perché è già ora di ricominciare, questa volta con maggiore calma. E soppesare le parole, una per una, scorgendo sfumature che l’incantesimo del primo passaggio ci aveva impedito di cogliere.
Solo a questo punto ci rendiamo conto che l’autrice, con “Dimmelo”, non ha scritto un libro: ne ha scritti due. Uno per liberare le emozioni, come il volo bizzarro di un aquilone sfuggito dalla mano di un bimbo, che ora ne osserva la bellezza fra le lacrime. Un altro per riflettere sul valore dell’amore. Sulla potenza del sentimento più evocato, eppure mai svelato al punto da spiegare che cosa sia. Nemmeno Maria Rotonda D’alterio lo fa: poetessa orgogliosa e passionale, mediterranea e incisiva, di fronte all’amore si arrende. Lo cerca, lo trova, lo insegue, lo accetta. Lo subisce: “(…) Farfalla prigioniera sotto un bicchiere capovolto (…)”.
INCIPIT
Dimmelo
Dimmelo,
Dritto nel cuore…
Non dimenticarti
Come si respira
Dentro
La vita
Di un altro.
Di quanto amore
Hai taciuto
Colmando
Le vene
D’argento,
Ora ustiona
Ogni lembo,
Ogni ora,
Ogni anfratto…
E non hai
Più rifugio
Né pace
Senza
Le mie braccia.
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