Dialoghi su ciò che accade

16,00

Formato: Libro cartaceo pag. 216

Autore: Rosalba Perotto Goglio, Rosanna Rutigliano

Note sull’autore

 

COD: ISBN: 978-88-5539-348-5 Categoria: Tag: ,

Descrizione

Dialoghi su ciò che accade. La parola che vive del quotidiano e unisce nel legame sociale

Nell’arco di quattro anni, dal 2018 al 2022, le autrici dialogano a distanza, alternando riflessioni sul presente, ricordi, considerazioni su avvenimenti contemporanei o interpretazioni della quotidianità attraverso il mito, che fornisce la chiave per una visione simbolica del reale. Sono pagine stimolanti, che si leggono come un racconto e che invitano il lettore a soffermarsi su una pluralità di argomenti, a confrontarsi con la visione del mondo delle autrici, con la loro “verità” e la loro esperienza professionale.

PREFAZIONE

 di Cinzia Spriano

Quando ho ricevuto la bozza di questo manoscritto mi sono emozionata. Ho pensato a quando da ragazzina aprivo la cassetta della posta e trovavo una lettera scritta apposta per me, magari da ragazzi conosciuti al mare. Un’emozione unica. Correvo in camera mia, aprivo la busta e leggevo la lettera tutto d’un fiato. Poi la rileggevo con calma, più e più volte, fino a impararne addirittura certi passi a memoria e soprattutto la conservavo gelosamente in una mia scatola segreta. Allo stesso modo ricordo bene l’impegno nel rispondere, scegliendo le parole giuste, evitando le ripetizioni, curando la calligrafia e cercando di non macchiare il foglio. Oggi non si usa quasi più scrivere, ma non si è affievolita la voglia di comunicare le nostre emozioni, o di commentare i fatti di cronaca, di dialogare “su quel che accade”, approfondendo argomenti, tenendosi compagnia a distanza.

Le autrici si sono conosciute da docenti negli anni ’80 alla scuola media Morelli di Torino. Hanno fin da subito percepito un’affinità che le univa. L’una, da ex sessantottina un po’ intemperante e contestatrice, l’altra con idee democratiche, più prudente e conciliativa. Un giusto mix che le ha legate fino ai giorni nostri. Insieme cercavano di “fare la differenza” per rispondere ai reali bisogni degli studenti e si confrontavano su metodologie e aspettative, mantenendo fino a oggi la loro amicizia, alimentandola nel tempo.

Si sono ritrovate e riavvicinate con maggiore frequenza alle soglie della pandemia e dalla produzione dei loro scambi, divenuti quasi quotidiani, è scaturito questo lavoro. Il dialogo tra le due interlocutrici, di formazione psicoanalitica eclettica, esprime con rara capacità di sintesi una visione a tutto campo sui molteplici aspetti della realtà vissuta negli anni che vanno tra il ’18 e il ’22. Sono anni caratterizzati da eventi epocali come la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina. Eventi che coinvolgono nazioni, comunità e famiglie, ma anche donne e amiche come loro.

Nel linguaggio vive la relazione autentica, che emerge dalla reciprocità dello scavo interiore. La costante ricerca della parola trasformatrice dell’ombra in luce (F. Ebner) riflette un movimento dialettico tra avvicinamento/arretramento di ciascuno, che permette all’interlocuzione di essere attraversata dalla tensione etica. Attraverso la scrittura si scopre la meraviglia della co-esistenza, del sentirsi presenti, al di là della vicinanza fisica. Il dialogo ininterrotto anche nel silenzio, non è muto, né vuoto (M. Buber). Infatti, ponendosi in ascolto della parola scritta, si possono oltrepassare i concetti di spazio e tempo non per perdersi nell’astratto solipsismo, ma anzi per seguire i rivoli carsici dei vissuti, così da riemergere nell’individualità rinnovata di ciascuno, sempre aperta all’incanto dell’evento-parola.

Il dialogo a distanza fa emergere nel lettore emozioni, ricordi, attaccamento alla vita, all’amicizia e alla bellezza della natura e dei sentimenti, che sono come i sassolini sparsi per via da Pollicino nella fiaba di Charles Perrault, in modo da far ritrovare l’individuale e specifico percorso a chi si ritrovi disorientato nelle criticità del nostro tempo. Sono donne che scrivono per le donne e non solo. Una raccolta di dialoghi in libertà, che non seguono una rigida cronologia, ma un ordine alfabetico, da leggere, assaporare, meditare, per darsi all’incontro più vero col mondo, con l’Altro e comprendersi per vivere appieno il momento.

Poi un giorno la malattia entra nella vita di Rosalba e trasforma le sue giornate, spegne i colori. Anziché arrendersi, fissa dei punti fermi dalla nuova prospettiva del fine vita in cui gli eventi quotidiani, piccoli e grandi, assumono valore diverso. Davanti all’abisso che le si apre con la morte del marito, seguita in lei dall’insorgere del cancro, le soccorre il mito. È allora Atropo ad apparirle; la dea, inflessibile nel recidere il filo che lega la vita alla morte, restituisce così alle Origini l’unicità della persona. Le storie di ognuno convergono in quel punto: piene di cicatrici, ma anche di momenti luminosi di gioia, di generosità, di amore: “Finestra. Io davanti all’altro che è fuori. Percezione estraniante di me, dislocata in un altrove. Sono e non sono. Sospesa tra il nulla e l’assoluto. Parola e cosificazione. Illusione e rappresentazione. Urlo e riso.” (R.R.)

 

Ogni volta che il mio sguardo scorre tra i dialoghi del libro, mi vengono in mente nuove immagini e riflessioni diverse: “Si dice che quando un artista consegna un suo lavoro al mondo, chi ne fruisce lo fa diventare cosa sua; apre un dialogo interiore” (R.P. alla voce: arte). Come restare indifferenti alla frase: “Il sole ignora il Coronavirus”, che stempera in un sorriso la tensione dominante nell’isolamento pandemico? Ed ecco che affiora il ricordo delle piccole passeggiate intorno a casa, dove incontravi i vicini che non vedevi da anni perché magari lavoravano fuori città tutto il giorno. Riemerge l’esortazione reciproca a darsi conforto: “Conserviamo fiducia nella vita!”. Che bello! Sì, oggi mi soffermo su questi ricordi, mentre domani altri ancora si affacceranno nello scorrere queste pagine.

Nel sentirsi infinitamente piccoli dinanzi all’infinito e paradossalmente un infinito carico di fragile umanità, dinanzi all’abisso che si apre sulla domanda di senso, si distilla la linfa della nostra vita. L’inquietudine del cuore sembra placarsi nell’oscillare tra la vicinanza e il distanziamento nella relazione, come per comporre uno spartito musicale che sempre si rinnova attraverso “ciò che accade” nell’attualità, nella cultura, nel ricordo di chi ci è accanto e di chi non lo è più. Quel che mantiene vivi è il sapersi l’uno nel pensiero dell’altro. Le parole di questi fogli di diario restano e scavalcano il tempo. Gustiamole anche poco alla volta, tra le urgenze in cui si consuma il nostro tempo: facciamole nostre e regaliamole, una volta trasformate nel nostro cuore pulsante di vita.

 

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