Anch’esse quasi simili a Dio

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Bruna Nizzola

Note sull’autore

COD: ISBN 978-88-6690-029-0 Categoria: Tag:

Descrizione

Presentazione di Piera Rossotti Pogliano

L’uomo è stato creato, dicono, a immagine e somiglianza di Dio. Uomo, beninteso, nel senso di maschio. La donna è solo “quasi” simile, e la vita di una donna è come quella di un bruco che si libera di un bozzolo solo per trovarsi racchiuso in un bozzolo più grande, senza mai riuscire a diventare farfalla… Per trovare una donna così imbozzolata, non è mica necessario andare tanto lontano, o pensare alle donne afghane, imprigionate nel burka: la storia di Carolina è ambientata in Italia, inizia nella prima metà del secolo scorso, quando raggiungere la par condicio col maschio, sia parroco, maestro, dottore, padre, fratello o marito è praticamente impossibile, come se la donna fosse figlia di un Dio minore. Non merita fare studiare Carolina, tanto, lei è destinata a lavori precari e non specializzati, di “scarso reddito e molta fatica” e, se impegnata nel solo lavoro domestico, risulta “nullafacente”, benché si debba occupare di casa, spesa, cucina, figli, marito, fratello disabile e genitori entrambi allettati. In un modo o nell’altro, poi, è sempre lei la colpevole: se il fratellino è nato disabile, se non riesce ad avere bambini o se i figli prendono una brutta strada…

Un’altra di quelle che Bruna Nizzola chiama le sue “piccole storie”, narrata con una prosa lieve e ironica, asciutta e misurata, con sentimento, ma assolutamente senza sentimentalismi.

INCIPIT

La piccola guardava attonita i genitori cupi e silenziosi, con il viso alterato dai riflessi verdastri della vetrata che li separava dalla sala di terapia intensiva neonatale.

Non sapeva ancora quanto quell’avverbio “quasi”, cinque semplici lettere dell’alfabeto, sarebbe diventato incombente sulla sua vita e determinante per l’irraggiungibile par condicio non tanto con il Dio vero, forse indulgente e amoroso con la sua seconda creatura, importante, anche se riciclata da un ossicino del prediletto, quanto con i divini rappresentanti in terra: il parroco, il maestro, il dottore, il padre, il fratello, il marito, il maschio insomma!

Allora funzionava così!

“Sai, presto avrai un fratellino!”

“Davvero? Ma dov’è adesso?”

“Ce l’ha ancora la cicogna!”

“E quando arriva?”

“Presto, presto!”

Presto quando? Si chiedeva la bambina che percepiva ansiosa uno strano agitarsi, per colpa del “fratellino”, dei genitori abitualmente tranquilli.

“Non toccare, è per il fratellino!

Le manine ragionevolmente sudice della candidata sorellina sparivano veloci nelle tasche del grembiulino.

Federe ricamate, lenzuolini colorati, camicini dagli azzurri ricami, la culla verniciata di fresco e pile di leggere pezzuole bianche. Tutto era tabù.

“Mamma mi comperi…?”

“No Carolina, non si può, dobbiamo pensare al fratellino!”

“Sarà un maschio! Deve essere un maschio!”

Il papà lo proclamava ad alta voce, davanti alla bambina che lo guardava preoccupata.

“Ma allora io?

Brutti pensieri, pensieri strani si sedimentavano nell’inconscio della piccola anima di una bimbetta di quattro anni.

“Io non lo voglio il fratellino! Dite alla cicogna che lo porti a qualcun altro!”

“Non dire così. Sei cattiva e porta sfortuna dire certe cose.”

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