Africa

4,99

Formato: Epub, Kindle

Autore: Lory Cocconcelli

Note sull’autore

COD: ISBN 978-88-6690-216-4 Categoria: Tag:

Descrizione

Per la stragrande maggioranza di noi europei, l’Africa nera è una grande sconosciuta e, nel nostro immaginario, la associamo al suo passato coloniale o all’immigrazione di questi anni, alla povertà, alle malattie.

Molto poco sappiamo, invece, della grande eterogeneità culturale del Continente nero, delle differenze etnico-tribali ma, ancor meno, del grande elemento unificatore di quei popoli, costituito dalle credenze animiste che permeano da secoli – e lo fanno tutt’oggi – ogni aspetto del quotidiano.

La nostra prima reazione è di solito quella di considerare l’animismo ed i suoi riti ancestrali come un sintomo di arretratezza e di ignoranza: questo saggio, scritto da un’autrice che vive per quattro mesi all’anno nell’Africa nera occidentale, unisce il rigore della documentazione all’osservazione diretta, condotta sul campo, e ci insegna a cercare di comprendere la diversità senza giudicare.

INCIPIT

L’Africa intera, da secoli, pulsa di racconti bizzarri e storie macabre. Quella della donna serpente ne è un esempio: narra di una nota vicenda di stregoneria che nella terra dell’Alto Volta si tramanda da oltre trent’anni [n.d.r.: la leggenda è raccontata nell’Introduzione]..

In occidente definiamo storie come questa leggende, cioè avvenimenti reali che la fantasia popolare ha arricchito di elementi fantastici. Gli animisti invece non mettono in dubbio la loro veridicità. Ciò significa che, prendendo ad esempio il racconto di cui sopra, il fatto che, a causa di un rito stregonico, un essere umano possa trasformarsi in un animale costituisce una possibilità reale che rientra nella loro logica.

Per tradizione queste storie vengono tramandate oralmente e sono parte di un elaborato bagaglio culturale che tratteggia e identifica l’Africa animista.

Il continente nero è un groviglio di popoli sospesi tra il rispetto della tradizione e la voglia di modernità. Il progresso vuole penetrare, spesso ce la fa, ma le credenze antiche, le radici, quelle restano. Contaminate dai nuovi modelli di vita imposti dagli stranieri (e dai loro media), le nuove generazioni rincorrono l’occidente, oscillando tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere. Riversate in agglomerati urbani caotici, talvolta invivibili, indossano jeans, minigonne e cappellini da rapper, mangiano hamburger e frequentano net café. Ma milioni di giovani africani sotto la t-shirt contraffatta di Dolce e Gabbana portano un amuleto. Il Premio Nobel della letteratura Vidia Naipaul nel suo libro La maschera dell’Africa[1] sostiene a ragione che «da un lato l’africano desidera entrare nell’attualità del mondo moderno, dall’altro la sua cultura tradizionale lo riporta al passato da cui non vuole e non può staccarsi».

L’illeggibile, l’insieme dei misteri ancestrali che hanno governato la vita degli antenati, continua ad accompagnare il quotidiano africano. Il mondo invisibile è altrettanto reale di quello visibile e il senso del mistico è il collante di una visione comune, a dispetto di lingue, culture e realtà differenti.

In Africa, féticheurs, stregoni e guaritori non si estinguono. Qui sono nati e qui restano. Misticismo e magia, insieme a una buona dose di superstizione, sono l’altro volto di un continente che, malgrado tutto, non abbandona il suo antico passato, dove chiese e moschee affiancano mercati animisti, in cui féticheurs, guaritori e marabouts acquistano i materiali necessari per la preparazione di pozioni magiche, amuleti e feticci. Si tratta di bancarelle, come nelle piazze europee, dove al posto di scarpe, camicette e orecchini, si trovano pellami, corna, ossa, teste animali mozzate, arti troncati, bestiole rinsecchite, ali recise, erbe, radici e, vendute con un po’ più di discrezione, parti anatomiche umane (per la maggior parte occhi, orecchie, sessi e lingue).

In Africa, Bibbia e Corano sono presenti da secoli ma il nero, cattolico o musulmano che si professi, in caso di bisogno spesso preferisce rivolgersi al féticheur, almarabout o al guaritore tradizionale piuttosto che al prete, al medico o all’avvocato.


[1] Vidia Naipaul, La maschera dell’Africa, Adelphi, 2010

3 recensioni per Africa

  1. Marina A

    Stile semplice ma incredibilmente coinvolgente.

    Recensione di Marina Atzori
    Africa di Lory Coconcelli è un saggio con tutte le carte in regola. L’autrice documenta il lettore con uno stile semplice ma incredibilmente coinvolgente. In questo libro il Continente Nero viene passato al setaccio, l’autrice infatti rivela in modo scorrevole e stimolante, tutti i retroscena dei riti divinatori e dell’animismo. Magia e religione, antropologia e cultura, questi sono gli ingredienti di Africa, che è a mio avviso un immenso e ottimo lavoro. Io credo che per scrivere così bene e in maniera così dettagliata di un argomento tanto vasto, l’autore debba possedere la volontà di raccontare una storia diversa da quella che siamo abituati a leggere, Coconcelli lo fa, non risparmiandosi, senza la pretenziosità di insegnare o educare attraverso questa sua creazione. In questo libro la povertà diventa ricchezza, la storia diventa quello che dovrebbe essere: identità dei popoli. Le etnie si aprono al mondo Occidentale come un bouquet di fiori sconosciuti, tutti da scoprire e con sfumature una diversa dall’altra. Gli aspetti interessanti di questa più che soddisfacente lettura sono molteplici. Senz’altro l’investigazione veritiera lascia a bocca aperta. Gli approfondimenti della scrittrice scavano così a fondo da appassionare il lettore fin dalle prime righe di questo manoscritto. Poi ci sono le testimonianze, quelle che portano lontano, dove c’è il caldo torrido, quello che non perdona, dove ci sono i riti e le venerazioni ancestrali più disparate. L’autrice si mette quasi da una parte in alcuni passaggi, lasciando il giusto spazio ai personaggi, diversificati tra loro, a seconda delle zone geografiche in cui vivono. I racconti mistici hanno tanti aspetti, e ancor più protagonisti da scoprire.

  2. Andrea L

    Africa, terra ancora sconosciuta

    Un saggio estremamente interessante e illuminante
    Nel saggio di Lory Cocconcelli, dal titolo Africa, vengono affrontati e illustrati nei dettagli i molti aspetti di una parte della cultura del continente africano, soprattutto per quanto riguarda la zona subsahariana.
    Nello specifico, vengono affrontate quelle situazioni della vita quotidiana che riguardano aspetti religioso-magici degli abitanti della zona. Vengono spiegati in dettaglio, anche con esempi, le varie forme religiose soprattutto quella animista che in quella specifica porzione di Africa è resistita all’avvento delle religioni cristiane e musulmane che, almeno a livello ufficiale, sono le religioni predominanti.
    Infatti la religione animista ha molti aspetti legati alla magia, non intesa nel senso illusionistico occidentale, piuttosto vissuta come quella parte mistica e spirituale che, con l’utilizzo delle energie naturali e del mondo invisibile, affronta il vivere quotidiano.
    L’animismo, infatti, attribuisce capacità, energia e funzioni a ogni aspetto della natura, persone, animali, vegetali e oggetti, che possono essere utilizzate, sia a beneficio che a detrimento, da coloro che hanno il potere di interagire con le energie che da essa scaturiscono. L’animismo stesso è stato per lungo tempo considerato una religione immatura da antropologi ed etnologi (fino a pochi anni fa), mentre essa, oltre ad avere origini antichissime, è anche estremamente complessa e dettagliata nelle molti versioni presenti in diversi contesti geografici.
    In questo saggio vengono dettagliatamente illustrati i personaggi principali incaricati delle varie forme di divinazione e di azione magico-religioso-spirituale, chi sono e quali sono le loro peculiarità e i loro campi d’azione.

  3. Claudio O

    Inviata Super Speciale

    Se cercate di entrare nell’anima dell’Africa Lory Cocconcelli è la persona adatta (e dotta). L’inizio è baldanzoso con il racconto della donna serpente, parafrasi di un certo modo di essere di alcuni di noi che pensano di essere furbi ritrovandosi poi abbindolati e ridotti a bestie da profitto.
    Questo già ci fà capire che l’Africa non è poi così lontana. Per alcuni tratti chi scrive non riesce a celare il suo coinvolgimento emotivo e il lettore lo può percepire chiaramente. Si avverte inoltre un enorme rispetto per tutto ciò che viene narrato o descritto. Questo mi ha colpito molto e mi ha ridestato un pensiero: anche se non si comprende una cosa, un comportamento, un atteggiamento di altri, è bene comunque sempre rispettarlo. Grazie per averlo indicato tra le righe di questo bellissimo libro.

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