Descrizione
A quale generazione è andata meglio, negli ultimi cento anni? Pare ai cosiddetti “boomer”, ossia ai nati intorno agli anni Sessanta del secolo scorso.
Eppure, chi è venuto alla luce in quel decennio appartiene a una generazione che non ha ancora deciso bene cosa vuole fare da grande, ha nel DNA il ’68 e la smania della disobbedienza dei figli contro i padri; guarda al passato, che appare lontano, ma lascia anche galoppare la fantasia verso le praterie di un futuro sempre più tecnologico… e anche un tantino inquietante.
Così, tra tenui nostalgie e rimpianti, agitazioni e apprensioni, impossibile non conoscere il disagio di appartenere a un presente in continuo divenire e la solitudine esistenziale alla quale molti cercano rimedio con l’identificazione a un gruppo –setta, partito, associazione – ma non funziona per tutti e non ci sono veri rimedi.
È faticoso vivere il presente col virus della malinconia, sentirsi un alieno in mezzo agli altri, ma rifiutare di indossare una maschera; non c’è nessuna ragione per rimpiangere il passato e neppure ci sono le premesse per ritenere che il futuro sarà bello, equilibrato e saggio…
Incipit
I
Perché scrivo? Per paura.
Per paura che si perda il ricordo della vita
delle persone di cui scrivo.
Per paura che si perda il ricordo di me.
Da un quotidiano dell’epoca: “La giornata di oggi, 30 marzo 2073, segna una tappa fondamentale nella storia della Provincia Federata Post-italica. A una settimana dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del D.M. contenente le “Linee guida in materia di utilizzo dei dispositivi finalizzati alla pratica del sesso virtuale e responsabilità connesse”, infatti, nel corso di una toccante cerimonia svoltasi presso la “Sala del Progresso Sociale” del Ministero per la Fertilità e la Pianificazione Familiare è stato simbolicamente consegnato al Sottosegretario On. Ausenda il primo esemplare dello strumento standard destinato alla prossima diffusione sul territorio nazionale. Dopo essersi scherzosamente concesso ai fotografi per alcuni minuti e aver indirizzato una breve allocuzione ai partecipanti, l’On. Sottosegretario ha espresso il proprio rammarico per il fatto che “pregressi impegni istituzionali” (sulla cui natura, per altro, il suo stesso portavoce è stato piuttosto vago) gli avrebbero impedito di presenziare al convegno: ‘La macchina del piacere: prospettive e problemi a cent’anni dall’orgasmatic del Dormiglione di Woody Allen’, e si è accomiatato allontanandosi da un’uscita secondaria con una fretta che ha stupito più di un astante”.
Come noto, le norme sulla commercializzazione dei prodotti destinati alla pratica del sesso virtuale – già liberalizzata in tutte le Province della Federazione Mondiale con la provvisoria eccezione dell’Unione Post-Islamica dei Territori Arabi, che ha chiesto una deroga – sono state da poco introdotte nel nostro ordinamento al termine di un tormentato iter legislativo. L’ala più intransigente del PC (Partito Clericaltrasversale), infatti, aveva minacciato di far mancare il proprio sostegno alla maggioranza se nel Piano Nazionale per l’Eugenetica, in via di approvazione, “non verranno inserite norme atte a scongiurare il pericolo – si legge in una nota dell’On. Teoturri, relatore in Parlamento – che le nuove tecnologie finiscano per soppiantare del tutto i metodi tradizionali”.
Naturale evoluzione dei prototipi introdotti in via sperimentale all’inizio del secolo, i dispositivi di simulazione erotica (DSE) oggi presenti sul mercato sono basati su un software complesso in grado di interagire con i recettori sensoriali, stravolgendo la percezione della realtà e offendo una sbalorditiva esperienza multidimensionale. Un visore proietta fasci di immagini a elevatissima risoluzione direttamente sulla retina, mentre una serie di elettrodi e sensori di movimento, posizionati in corrispondenza dei nervi periferici, convertono i gesti in sensazioni tattili. Una serie di sofisticatissimi controller, infine, trasmette al corpo un piacere in tutto e per tutto assimilabile a quello provato durante un atto sessuale, compresa la produzione di endorfine normalmente associata al coito. Ben lontani dunque dal costituire un semplice succedaneo della masturbazione o del sesso mercenario, secondo la maggior parte degli esperti tali dispositivi consentiranno a molte persone di vivere le proprie fantasie proibite al riparo dai sensi di colpa e dalle conseguenze materiali derivanti dalla loro messa in pratica.